Sono spariti 415 milioni di euro per la ricerca?
Il fondo destinato all'Istituto Italiano di Tecnologia è stato svuotato, dice la senatrice a vita Elena Cattaneo, ma secondo il governo è tutto in ordine
Secondo la scienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo, 415 milioni di euro destinati alla ricerca scientifica sono spariti da un conto della Banca d’Italia dove erano stati depositati. I fondi erano parte dei finanziamenti non spesi tra quelli destinati all’Istituto italiano di tecnologia (IIT), un ente finanziato dallo Stato. Cattaneo ha detto a Repubblica: «Ambienti della maggioranza hanno detto, lasciandomi sconcertata, che quei fondi non ci sono più perché lo Stato li ha già usati». I soldi, quindi, sarebbero stati prelevati dal governo e utilizzati per altri scopi. Il Post ha interpellato il ministero, secondo cui sul fondo dell’IIT non è avvenuta alcuna operazione insolita. Nell’articolo di ieri, pubblicato su Repubblica, il ministero aveva promesso di approfondire la vicenda.
Secondo gli ultimi documenti ufficiali, al 31 dicembre 2015 nel conto corrente numero 25039 intestato all’IIT risultavano effettivamente disponibili 415 milioni di euro. Lo staff della senatrice Cattaneo ha detto al Post di aver ricevuto informazioni da fonti della maggioranza parlamentare per cui quei fondi non sarebbero più presenti sul fondo. Lo staff di Cattaneo ha detto di essere contento per la risposta che il ministero ha dato al Post, ma che è in attesa che questa venga confermata nelle sede istituzionali opportune. L’IIT ha detto al Post che il conto corrente viene gestito dal ministero dell’Economia. Anche Luca Pastorino, deputato di Possibile che ha seguito la vicenda dell’IIT, ha detto di non conoscere che fine hanno fatto i soldi, ma di essere molto perplesso e in attesa di spiegazioni dal ministero.
L’IIT, che ha sede a Genova ed è diretto dal fisico Roberto Cingolani, è da tempo oggetto di numerose polemiche. È un centro di eccellenza che produce numerosi brevetti, ma secondo Cattaneo i finanziamenti che l’IIT riceve sono eccessivi. La scoperta della supposta sparizione dei fondi è avvenuta proprio a causa del tentativo di alcuni parlamentari di dirottare i finanziamenti non spesi dall’IIT sul resto della ricerca italiana. In particolare un emendamento alla cosiddetta “manovrina“, il cui primo firmatario è il deputato del SVP Daniel Alfreider, proponeva di prelevare i 415 milioni di euro dal fondo e redistribuirli a tutti gli enti che si occupano di ricerca in Italia. Diversi parlamentari liguri, tra cui Pastorino di Possibile e il senatore Vito Vattuone del PD, oltre al direttore dell’IIT Cingolani, si erano opposti.
Secondo quanto ricostruito da Repubblica, giovedì la questione sembrava decisa: l’emendamento di Alfreider era pronto per essere approvato.
Poi però in Commissione Bilancio è arrivato lo stop: prima l’emendamento è stato accantonato per “approfondimenti”, quindi il governo ha fatto pressioni perché fosse ritirato definitivamente. Si è pensato a un intervento in extremis di chi vuole salvaguardare l’IIT e il suo capitale sociale. È subito spuntata però un’altra possibile spiegazione: contattata da
Repubblica, la senatrice Elena Cattaneo ha infatti riferito che «ambienti della maggioranza hanno detto, lasciandomi sconcertata, che quei fondi non ci sono più perché lo Stato li ha già usati»
Oggi il ministero ha detto invece al Post che i soldi sono effettivamente presenti sul conto corrente.