Cannes è sempre Cannes, anche cent’anni fa
«The chauffeur, a Russian Czar of the period of Ivan the Terrible, was a self-appointed guide, and the resplendent names–Cannes, Nice, Monte Carlo–began to glow through their torpid camouflage, whispering of old kings come here to dine or die, of rajahs tossing Buddha’s eyes to English ballerinas, of Russian princes turning the weeks into Baltic twilights in the lost caviare days».
Francis Scott Fitzgerald, Tender is the night, 1934
«L’autista, uno zar russo contemporaneo di Ivan il Terribile, si era autonominato guida turistica, e i nomi sfavillanti di Cannes, Nizza, Montecarlo presero a risplendere da dietro il loro mogio travestimento, sussurrando di re giunti lì per cenare o morire, di rajah che gettavano gli occhi di Buddha a ballerine inglesi, di principi russi che trasformavano settimane intere in tramonti baltici dei perduti giorni del caviale».
Tenera è la notte, tradotto per minimum fax da Vincenzo Latronico nel 2013