Le donne dal papa devono andare per forza vestite di nero?
No, c'è un protocollo vaticano che lo richiede ma non è obbligatorio: tante lo fanno lo stesso, come le Trump, altre no
Melania e Ivanka Trump non erano vestite a lutto durante la visita a papa Francesco avvenuta il 24 maggio: portavano abiti neri e accollati e la veletta in testa perché sarebbe l’abbigliamento previsto dal cerimoniale delle udienze private con il papa. Secondo il protocollo del Vaticano, infatti, quando vengono ricevute dal papa le donne dovrebbero indossare abiti formali, accollati, lunghi fin sotto al ginocchio e con le maniche lunghe, e portare un velo nero sulla testa. C’è un’eccezione che riguarda le regnanti cattoliche, cioè al momento la regina Letizia di Spagna e l’ex regina Sofia di Spagna, la regina Mathilde del Belgio e l’ex regina Paola del Belgio, la granduchessa Maria Teresa del Lussemburgo: regine e principesse devono vestirsi allo stesso modo, ma in bianco invece che in nero, e questa regola è nota come “privilegio del bianco”. Non sarebbe concesso alla principessa Charlène di Monaco, che però ha indossato un abito bianco corto, con veletta bianca, quando è stata ricevuta dal papa nel 2013: non sono, insomma, indicazioni tassative.
Tra le cose da evitare ci sono anche i gioielli troppo vistosi (le collane di perle per esempio sono ammesse) e le borse troppo grandi; il rosso e il viola sono i colori che più di tutti andrebbero evitati, dato che nella liturgia cattolica sono associati a periodi particolari, come la Quaresima o il Venerdì di Pasqua. Tuttavia le regole stabilite dal protocollo non sono più obbligatorie dagli anni Ottanta: per questo molte donne capi di stato o mogli di capi di stato sono andate in udienza dal papa indossando abiti di altri colori, oppure mettendosi vestiti neri ma senza portare la veletta in testa. Alcune donne, come la cancelliera tedesca Angela Merkel, hanno seguito il protocollo per la loro prima udienza ma poi hanno smesso di farlo nelle successive.
Il protocollo prevede abiti scuri e formali anche per gli uomini e varie regole di altro genere, non solo riguardo all’abbigliamento. Per esempio al papa non si può parlare di sé stessi, bisogna salutarlo con un baciamano (che poi in realtà è un “bacia-anello”) dopo aver ricevuto un apposito segnale da un sacerdote preposto allo scopo, e spetta al pontefice rivolgere per primo la parola ai suoi invitati.