Slovenia e Slovacchia vogliono spiegarci che sono due posti diversi
A Londra le ambasciate dei due paesi hanno organizzato un evento per spiegare cosa li distingue, perché capita spesso che ci si sbagli
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Il 24 aprile al National Liberal Club di Londra si è tenuto un evento organizzato dalle ambasciate nel Regno Unito della Slovenia e della Slovacchia con lo scopo di insegnare a giornalisti, politici, diplomatici e uomini e donne d’affari come distinguere i due paesi. È molto comune, pare, che Slovenia e Slovacchia siano confuse a causa della somiglianza tra i loro nomi, anche da persone che in teoria dovrebbero conoscere bene le differenze tra i due paesi: nel 2002, per esempio, il primo presidente della Slovenia fu accolto in Romania con l’inno nazionale slovacco e quando lo scorso mese la nazionale slovacca ha battuto quella italiana ai Campionati mondiali di hockey su ghiaccio si è sentito l’inno sloveno. In Italia l’equivoco è meno frequente – un po’ perché la Slovenia è uno dei paesi con cui confiniamo, un po’ perché alla Slovacchia associamo subito la Cecoslovacchia del passato – ma è capitato anche a politici italiani di fare confusione: nel 2003, a Roma, l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi presentò il primo ministro sloveno chiamandolo «primo ministro della Slovacchia».
Durante l’evento organizzato a Londra gli ambasciatori dei due paesi hanno mostrato delle mappe dei loro paesi e dei video sui loro luoghi più famosi. Hanno fatto provare ai presenti alcuni vini tipici dell’uno e dell’altro paese e hanno raccontato alcuni aneddoti sulla loro lingua, sulla letteratura e sulla storia. Alla fine dell’evento gli ospiti hanno ricevuto in regalo del sale sloveno e del formaggio slovacco.
Nelle fotografie pubblicate su Twitter dall’ambasciata slovena a Londra si vedono l’ambasciatore sloveno Tadej Rupel e quello slovacco Ľubomír Rehák:
Ambassadors Rupel & @RehakLubomir addressing guests at "Distinguish Slovenia and Slovakia" event promoting tourism & trade of both countries pic.twitter.com/LiSu8gwhmD
— Slovenia in UK (@SLOinUK) April 24, 2017
Il New Yorker ha raccontato il curioso evento di Londra, che è solo l’ultimo di una lunga serie di incontri svoltisi in varie parti del mondo, mettendo insieme una lista di cose che rendono diverse Slovenia e Slovacchia e una lista di cose che invece i due paesi hanno in comune. Sono diversi per molti altri aspetti, a cominciare da quelli geografici: la Slovacchia ha una superficie grande più del doppio di quella slovena e non ha uno sbocco sul mare, mentre la Slovenia ha un piccolo tratto di costa, tra il confine con l’Italia e quello con la Croazia. La Slovenia confina anche con l’Austria e con l’Ungheria e questa è una cosa che ha in comune con la Slovacchia, che è più a nord e confina anche con Repubblica Ceca, Polonia e Ucraina. Per chi a questo punto si fosse confuso: la capitale della Slovenia è Lubiana, quella della Slovacchia è Bratislava.
Slovenia e Slovacchia hanno molte altre cose in comune: la popolazione di entrambi i paesi è di etnia slava, non sono molto grandi e hanno meno di 6 milioni di abitanti (la sola città di Roma ne ha quasi 3). Sia la Slovenia che la Slovacchia sono diventate paesi indipendenti all’inizio degli anni Novanta – la Slovacchia si è separata dalla Repubblica Ceca nel 1993, la Slovenia è diventata indipendente dalla Jugoslavia nel 1991 – e i due paesi sono entrati nell’Unione Europea nel 2004.
Eventi a parte, un po’ di ragioni per confondere i due paesi ci sono. In slovacco, per esempio, la Slovacchia si chiama “Slovensko” e la Slovenia “Slovinsko”; anche le bandiere di Slovenia e Slovacchia si somigliano molto (e a loro volta somigliano molto alla bandiera russa): hanno tre righe orizzontali degli stessi colori – rosso, blu e bianco – e si distinguono solo per i diversi stemmi nazionali: in mezzo e un po’ a sinistra quello della Slovacchia, spostato in alto a sinistra quello della Slovenia. Nel 2003 in Slovenia si era parlato di cambiare la bandiera proprio per distinguerla da quella slovacca e da quella russa, e una delle proposte era stata approvata dal parlamento, ma poi non se ne era fatto nulla.
La proposta di bandiera alternativa per la Slovenia.