Chi è Gualtiero Bassetti, il nuovo presidente dei vescovi italiani
Il successore di Angelo Bagnasco alla guida della CEI ha 75 anni, è il vescovo di Perugia e viene descritto come un po' diverso dai suoi predecessori
L’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti è il nuovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), l’assemblea dei vescovi italiani. Bassetti, che ha 75 anni ed è cardinale solo dal 2014, sostituisce Angelo Bagnasco, che era in carica dal 2007. La CEI è uno degli organi più importanti e visibili della Chiesa italiana, e il suo presidente collabora spesso col Papa: fra le altre cose è il Papa che ne nomina il presidente, in quanto arcivescovo della città più importante del paese, Roma (anche se quest’anno, per la prima volta, i vescovi italiani hanno votato tre nomi da sottoporre al Papa per la nomina finale). Nella sua storia la CEI ha avuto come presidenti importanti e rispettati vescovi come Alfredo Ildefonso Schuster, Giovanni Colombo e Camillo Ruini.
Bassetti è nato a Popolano di Marradi, in provincia di Firenze. Da bambino frequentò gli scout ed entrò nel seminario di Firenze alla fine delle scuole medie nonostante suo padre gli volesse trovare lavoro come meccanico di biciclette. Divenne sacerdote nel 1966 e da lì in poi fece rapidamente carriera: nel 1979 diventò rettore del seminario, mentre nel 1992 fu nominato vescovo vicario di Firenze. Dal 1998 al 2009 è stato vescovo di Arezzo, mentre dal luglio 2009 è vescovo di Perugia. Con l’arrivo di Papa Francesco ha ricevuto ulteriori promozioni: dal 2013 è membro della Congregazione dei vescovi – l’organo della Chiesa che sovrintende alla gestione delle diocesi in tutto il mondo – e l’anno successivo è stato nominato cardinale, la carica più alta nella gerarchia della Chiesa cattolica a eccezione del Papa. Bassetti continuerà ad essere arcivescovo di Perugia-Città della Pieve nonostante la nuova carica di presidente della CEI (che non ha una scadenza prefissata).
I due predecessori di Bassetti, Ruini e Bagnasco, erano noti per intervenire spesso nel dibattito pubblico e politico italiano: Ruini è stato storicamente vicino al centrodestra, mentre Bagnasco è intervenuto spesso a sostegno delle battaglie “storiche” della Chiesa italiana del Secondo dopoguerra (contro il matrimonio gay, l’aborto e l’eutanasia, per esempio). Lo stile di Bassetti sembra un po’ diverso: Vatican Insider ha scritto che «da vescovo ha sempre dimostrato attenzione ai problemi del lavoro: visite alle fabbriche in crisi, la vicinanza a stranieri e poveri, appelli ad affittare le case sfitte a prezzi sostenibili». Dopo la morte di Fabiano “DJ Fabo” Antoniani tramite suicidio assistito, Bassetti ha dato un’intervista in cui ha spiegato che «prima di giudicare bisogna riflettere e pregare».
Bassetti ha comunque appoggiato diverse campagne della Chiesa a difesa dei cosiddetti “valori non negoziabili”: nel gennaio del 2016 ha appoggiato il cosiddetto “Family Day”, la manifestazione organizzata a Roma da diverse associazioni di cattolici conservatori, mentre nel 2010 in un’intervista ad Avvenire disse che «l’aborto non è mai un diritto».