Le foto di mercoledì 24 maggio a Cannes

Elle Fanning, Colin Farrell, Kirsten Dunst e poi ancora Nicole Kidman

Elle Fanning, Kirsten Dunst e Nicole Kidman dopo la prima di The Beguiled - L'inganno - 24 maggio 2017
(LOIC VENANCE/AFP/Getty Images)
Elle Fanning, Kirsten Dunst e Nicole Kidman dopo la prima di The Beguiled - L'inganno - 24 maggio 2017 (LOIC VENANCE/AFP/Getty Images)

A Cannes continuano i photocall e le premières, dopo la giornata di martedì dedicata ai festeggiamenti per i 70 anni del festival: oggi tra i più fotografati ci sono Colin Farrell, Elle Fanning, il regista Jacques Doillon, Kirsten Dunst commossa, Sofia Coppola e sì, ancora lei, Nicole Kidman. E poi ci sono state le tante occasioni mondane: cocktail e feste, come quella di Chopard e quella per i 20 anni di L’Oréal.

The Beguiled – L’inganno di Sofia Coppola è uno dei film presentati oggi a Cannes: nel cast ci sono Colin Farrell e Nicole Kidman (è il secondo film proiettato al festival in cui recitano insieme, dopo The Killing of a Sacred Deer), Kirsten Dunst ed Elle Fanning. L’inganno è un thriller storico tratto dal romanzo di Thomas Cullenan, che nel 1971 aveva ispirato già un altro film, La notte brava del soldato Jonathan con Clint Eastwood. È la storia di un soldato irlandese che si arruola nell’esercito nordista per denaro, viene ferito nel Sud, diserta e cerca riparo in un collegio femminile, dove viene accolto facendo nascere desideri, turbamenti e rivalità tra le insegnanti e le novizie. Il film è sottile, ironico, ha un punto di vista femminista e come tutti i film di Coppola è estremamente piacevole da guardare, tra giardini, scene di cene e serate musicali.

L’altro film presentato oggi è Rodin, diretto da Jacques Doillon, con Vincent Lindon nel ruolo dello scultore Auguste Rodin. Il film però non è piaciuto molto ai critici: Peter Bradshaw del Guardian lo definisce piuttosto “atroce”, pieno di cliché, ottuso e senza guizzi, mentre Jordan Mintzer scrive su Hollywood Reporter che «sembra rigido e senza vita come un vecchio pezzo di marmo» che non riesce a ritrarre in modo complesso, figuriamoci avvincente, il personaggio.

Per la sezione “Un Certain Regard”, dedicata ai film meno convenzionali, c’è stata la prima di La Cordillera, del regista argentino Santiago Mitre. È incentrato su un immaginario presidente argentino, Hernán Blanco, che durante un vertice con i capi di stato latinoamericani deve prendere due importanti decisioni: una personale che ha a che fare con sua figlia, e l’altra politica, la più più importante della sua carriera.