Nessuna buona notizia per il debito della Grecia
I ministri delle Finanze dei paesi della zona euro non hanno trovato l'accordo per sbloccare la nuova tranche di aiuti da 7,5 miliardi
Lunedì 22 maggio i ministri delle Finanze dei paesi della zona euro si sono incontrati a Bruxelles per discutere della situazione della Grecia, ma la riunione (durata diverse ore e finita in tarda serata) non ha portato a nulla di concreto: non è stato cioè trovato un accordo per lo sblocco di una nuova tranche di aiuti e sull’alleggerimento del debito del paese. Il tema verrà affrontato di nuovo alla riunione dei ministri delle Finanze dell’eurozona che si terrà il prossimo 15 giugno.
La scorsa settimana il Parlamento della Grecia aveva approvato nuove misure di austerità, che includevano tra le altre cose nuovi tagli alle pensioni. Le misure erano state presentate alla riunione dei ministri delle Finanze e in base alla loro valutazione i creditori avrebbero dovuto sbloccare una tranche di aiuti pari a circa 7,5 miliardi di euro che dovrebbero servire alla Grecia a ripagare una serie di debiti entro il prossimo luglio.
Dopo la conclusione della riunione, durante una conferenza stampa, il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha spiegato che «Molto lavoro è stato fatto dal governo greco, che è impegnato a portarlo avanti rapidamente di modo che si possa lavorare verso il prossimo esborso, prima dell’estate». Ha poi precisato che secondo lui l’accordo formale sulla seconda revisione è vicino e per quanto riguarda la sostenibilità del debito ha detto che durante la riunione c’è stata «una prima discussione approfondita» anche se in questa prima fase non è stato raggiunto «un accordo complessivo». Il Fondo Monetario Internazionale ritiene che per continuare a sostenere la Grecia, ci debba essere un alleggerimento del debito, dando ragione al primo ministro Alexis Tsipras che da tempo ripete come le riforme richieste e imposte non potranno avere alcuna svolta positiva se non si permetterà alla Grecia di tornare a finanziarsi sui mercati, grazie a un debito pubblico sostenibile.