La bufala dei migranti bloccati per il G7
Salvini e Calderoli dicono che per la riunione dei capi di stato e di governo sono stati finalmente bloccati gli sbarchi, ma non è vero
Venerdì 26 maggio si svolgerà a Taormina il G7, la riunione dei capi di stato e di governo dei sette paesi più industrializzati al mondo. Per tutelare la sicurezza dell’evento, da dieci giorni è in vigore una direttiva del capo della polizia Franco Gabrielli che stabilisce una serie di restrizioni speciali. Tra le altre, la direttiva prevede prima il rallentamento e poi il divieto di sbarco di migranti salvati in mare nei porti siciliani. La Lega Nord e altri partiti di centrodestra hanno detto che questa decisione è la prova che, volendo, è possibile fermare gli sbarchi dei migranti, come loro chiedono da anni di fare.
La scorsa settimana, per esempio, il segretario della Lega Nord Matteo Salvini ha detto al Parlamento Europeo:
Per una settimana non sbarca più nessuno in Sicilia, ma come… come Lega chiedo da anni il blocco navale, il blocco di partenze, sbarchi e morti e dite che non si può fare, non si possono bloccare gli sbarchi e controllare i confini. Adesso per difendere le chiappe di qualche potente per una settimana non sbarca più nessuno. Vergognatevi!
Pochi giorni prima il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli aveva detto: «Per questi 20 giorni dunque l’Italia si comporta come l’Austria, come l’Ungheria e come altri paesi comunitari che controllano le loro frontiere per evitare l’ingresso dei clandestini».
In realtà Salvini e Calderoli imbrogliano: gli sbarchi non sono stati interrotti per il G7 ma sono stati semplicemente dirottati su altri porti che non si trovano in Sicilia. Ieri, per esempio, la Guardia Costiera ha intercettato due barconi di migranti al largo delle coste siciliane. Dopo aver salvato 248 migranti, tra cui 21 donne e 3 bambini, la nave della Guardia Costiera si è diretta verso Bari, dove i migranti sono sbarcati. Non ci sono stati respingimenti e blocchi navali, come dicono Salvini e Calderoli: semplicemente i migranti arrivano in Italia come prima, ma vengono portati in porti non siciliani.
Sabato altri 560 migranti salvati da una nave di una ONG a largo della Libia sono stati portati al porto di Vibo Valentia, in Calabria. Tra sabato e domenica altri 17 barconi con a bordo 634 migranti sono stati recuperati nel Mediterraneo centrale. I migranti salvati sono stati sbarcati nel porto di Cagliari, mentre altri 950 sono stati sbarcati questa mattina nel porto di Taranto. Il Post ha calcolato che nell’ultima settimana, da quando è entrata in vigore la direttiva del prefetto Gabrielli, ci sono stati 2.111 sbarchi, un numero paragonabile a quello delle precedenti settimane.
Il divieto totale di sbarco nei porti siciliani, inoltre, è entrato in vigore soltanto oggi e lo resterà fino al 28 maggio. Per i giorni scorsi l’ordine era di rallentare gli sbarchi in Sicilia. Venerdì 167 migranti sono stati sbarcati comunque a Pozzallo, in provincia di Ragusa. La direttiva, infatti, prevede di «realizzare, a partire dal 15 maggio, una riduzione progressiva degli sbarchi a Messina e poi per l’intera Sicilia evitando comunque di impegnare i porti dell’isola nei seguenti periodi: porto di Messina, dalla mezzanotte del 18 maggio 2017 fino alle 24 del 28 maggio successivo; tutti gli altri porti della Sicilia, dalla mezzanotte del 22 maggio 2017, fino alle 24 del 28 maggio successivo».
Salvini e Calderoli, peraltro, hanno commentato questi sbarchi senza fare accenno al fatto che pochi giorni prima avevano detto che fosse in corso un blocco navale che li avrebbe impediti del tutto. «Altri 500 immigrati dalla Libia stanno arrivando nei nostri porti, molti sulle solite navi delle solite ong che continuano a fare avanti e indietro dalla Libia», ha detto domenica Calderoli, mentre sabato Salvini ha commentato sulla sua pagina Facebook proprio lo sbarco di Pozzallo, avvenuto in Sicilia.