Stasera cinema?

Il film più interessante è "Scappa - Get Out", ma esce anche l'ultimo di Castellitto e un film in cui Richard Gere fa un ruolo che era stato di Alessandro Gassman

(Da "Scappa - Get Out")
(Da "Scappa - Get Out")

In questi giorni è al cinema un film in cui Richard Gere ha un ruolo che qualche anno fa era stato di Alessandro Gassman. Il film statunitense The Dinner è infatti l’adattamento di un libro tedesco, lo stesso da cui nel 2013 fu tratto il film italiano I nostri ragazzi: con Gassman, Giovanna Mezzogiorno, Luigi Lo Cascio e Barbala Bobulova. I peggiori di Vincenzo Alfieri è invece una storia tutta italiana – parla di eroi/criminali mascherati che combattono i “furbetti del quartierino” – che secondo alcuni critici ha provato a cavalcare, senza riuscirci, una recente onda di film italiani che guardano un po’ al modo in cui sono fatti quelli americani. Anche Fortunata è un film italiano: fatto in casa dalla coppia Margaret Mazzantini – Sergio Castellitto. Tra i nuovi usciti il film che si è finora fatto più notare (anche perché negli Stati Uniti è uscito tre mesi fa) è Scappa – Get Out, che è un po’ un thriller, un po’ un horror, un po’ una commedia e un po’ una satira sul razzismo.

Scappa – Get Out

È un thriller/horror con momenti che fanno ridere, ma è anche una satira sul razzismo e su cosa voglia dire essere neri oggi negli Stati Uniti. È diretto da Jordan Peele – quello della serie tv comica Key & Peele – e parla di un ragazzo nero che va insieme alla sua ragazza bianca a trovare i genitori di lei, senza che loro sappiano che lui è nero. Una volta arrivati a casa dei genitori di lei iniziano a esserci un po’ di frasi e situazioni quantomeno ambigue. Chris è per esempio colpito dagli strani atteggiamenti di Walter e Georgina, il giardiniere e la cameriera, entrambi neri, che lavorano per i genitori di Rose. Il ragazzo è interpretato daDaniel Kaluuya e la ragazza da Allison Williams (Marnie di Girls). I genitori sono interpretati da Bradley Whitford (di West Wing, Studio 60 e Transparent) e Catherine Keener (di Essere John Malkovich e Truman Capote). Get Out è costato meno di cinque milioni di dollari e ne ha già incassati più di 200, ottenendo intanto ottime recensioni.

Vox ha scritto che il film non parla di razzismo «in modo sfacciato» ma riesce comunque a farci percepire la cosa in modo «fisico e viscerale». Sempre su Vox, Aja Romano ha scritto che «Get Out usa in modo ingegnoso certi stereotipi dei film horror, per mostrare quanto il razzismo sia dannoso». David Ehrlich e Eric Kohn di IndieWire hanno invece detto che «è già uno dei migliori horror del Ventunesimo secolo». Arnold White di National Review, una rivista conservatrice, ha invece criticato Get Out definendolo «un film alla Obama, per i fan di Tarantino». Su Rotten Tomatoes, Get Out ha una percentuale di approvazione di 99 su 100: vuol dire che praticamente ognuna delle 231 recensioni del film analizzate dal sito ne parla bene. Riassumendole tutte, il sito ha scritto: «Scappa – Get Out è divertente, provocatorio e capace di inserire la sua potente critica sociale in una commedia/horror efficace e d’intrattenimento». Tra i film citati da Peele come fonte d’ispirazione per il suo ci sono invece La fabbrica delle mogli, Indovina chi viene a cena? e La notte dei morti viventi.

I peggiori

È una commedia diretta e interpretata da Vincenzo Alfieri, che ne è protagonista insieme a Lino Guanciale. Aliferi potreste averlo visto in una di queste cose della tv: Incantesimo, Caravaggio, Don Matteo, Distretto di Polizia, Rex e Che Dio ci aiuti. Ha però anche recitato in alcuni film per il cinema (il più recente è Niente può fermarci, del 2013) e ideato la webserie Forse sono io. Il film parla di due fratelli senza soldi e senza grandi prospettive che si mettono a fare gli “eroi a pagamento”: mettono cioè la maschera e provano a rovinare la vita ai cosiddetti “furbetti del quartierino”. I due fratelli sono romani, ma vivono a Napoli, e hanno una sorella di 13 anni.

Molti critici hanno parlato del film paragonandolo a Lo chiamavano Jeeg Robot e Smetto quando voglio: due recenti film italiani, in parte anche d’azione, che sono stati apprezzati per essere riusciti a distinguersi, ma senza copiare il cinema americano. I peggiori sta però piacendo molto meno. Su MyMovies Paola Casella ha scritto che «compie il classico errore di partire da un’idea interessante senza riuscire a svilupparla in modo adeguato: il suo principale tallone d’Achille è infatti una sceneggiatura via via più inverosimile, che modella i suoi personaggi sul già visto». Su Cinematografo, Emanuele Rauco ha scritto: «Ciò che manca a I peggiori è il senso della narrazione, i tempi e i toni giusti per rendere il film appassionante e un passo al di sopra delle macchiette e dei duetti comici che contrappuntano tutto il film».

Fortunata

È un film di Sergio Castellitto tratto da una sceneggiatura di sua moglie Margaret Mazzantini (cosa successa già per altri film precedenti). La protagonista è Jasmine Trinca, che interpreta una ragazza che deve crescere da sola la figlia. Nel film ci sono anche Stefano Accorsi ed Alessandro Borghi. I film escono di solito al giovedì, o più raramente al mercoledì: questo è nei cinema da oggi, sabato 20 maggio, perché è appena stato presentato a Cannes nella sezione Un certain regard, che significa “un certo sguardo” ed è stata creata nel 1978 per dare visibilità a film particolarmente originali.

Su Libero, Giorgio Carbone ha scritto che Fortunata «piacerà a chi di Castellitto regista può discutere tutto, ma non la sua capacità di direttore d’attori. Dopo essersi reinventato qualche anno fa Penélope Cruz in Non ti muovere, qui svela (allo spettatore si spera domenicale) una Jasmine Trinca di un’aggressività stupefacente (imita la Magnani e in qualche momento ci riesce)». Parlando del film Castellitto ha detto: «Fortunata è una Madame Bovary delle borgate romane».

The dinner

È un film statunitense diretto da Oren Moverman, con Richard Gere, Laura Linney e Steve Coogan. È l’adattamento del romanzo La cena, scritto alcuni anni fa da Herman Koch. Parla di due coppie di genitori che si trovano a cena e finiscono a dover gestire un problema che riguarda i rispettivi figli.

Nel trailer, il personaggio di Gere dice: «I nostri ragazzi hanno commesso un crimine terribile». I nostri ragazzi è anche il titolo di un film italiano del 2014, diretto da Ivano De Matteo, regista di La bella gente e La vita possibile. Scrivere se il film nuovo finisce come quello italiano sarebbe spoiler, quindi non lo scriveremo. Le recensioni del film – quello nuovo, americano – sono in genere appena sotto o appena sopra la sufficienza, senza grandi eccezioni. Rotten Tomatoes ha scritto che «l’efficace cast del film non riesce a colmare i buchi di una sceneggiatura che si limita a prendere le cose superficiali di un romanzo ben più profondo».

Oppure

Sicilian ghost story è un altro film italiano presentato a Cannes (ma non nel concorso principale): è italiano, una “favola dark” di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (gli stessi del film Salvo, del 2013). Sette minuti dopo la mezzanotte, un film fantastico e drammatico di Juan Antonio Bayona: Pietro Zardo di Internazionale l’ha definito «un mattone per gli adulti, una mattonata per i bambini». Tra i nuovi film al cinema ci sono anche La notte che mia madre ammazzò mio padre – una “black comedy” spagnola – e My Italy«un film-nel-film, una sorta di folle divertissement dedicato all’aspetto surreale dell’arte moderna e a coloro che decidono di dedicare all’arte la propria vita».