In Messico c’è un esercito che difende gli avocado
Vigilantes volontari e un gruppo paramilitare privato difendono una città specializzata nella produzione di avocado dai cartelli della droga
Tancítaro è una città del sud-ovest del Messico, nello stato del Michoacán, ed è la «capitale mondiale della produzione di avocado». Il Guardian le ha dedicato un articolo per raccontare come i produttori di avocado abbiano deciso di difendere la città dalle organizzazioni criminali che si dedicano al narcotraffico e controllano parte del Messico: con un corpo paramilitare speciale e privato, fondato nel 2013 dall’associazione dei produttori di avocado. Il gruppo armato si chiama Cuerpos de Seguridad Pública de Tancítaro, abbreviato in CUSEPT. Insieme a un gruppo di volontari armati gestisce una serie di posti di blocco lungo le strade che conducono alla città e si occupa di proteggerla. Le armi dei volontari sono vecchi fucili, tra cui gli AK-47 che in Messico sono chiamati chiamati “Cuernos de chivo“, cioè “corna di capra”, mentre il CUSEPT è equipaggiato con armi e strumenti di difesa più moderni. I due gruppi rappresentano “l’esercito di protezione degli avocado” del Messico.
Nel 2016 il Messico ha ricavato più di 1,3 miliardi di euro grazie alle esportazioni di avocado e solo Tancítaro spedisce all’estero più di un milione di euro in avocado ogni giorno. È dagli anni Sessanta e Settanta che il settore degli avocado ha cominciato a svilupparsi, da quelle parti: i primi coltivatori avevano scelto di passare dal mais e dai fagioli agli alberi di avocado perché erano un’alternativa più remunerativa e avevano imparato le tecniche di coltivazione dai produttori israeliani. Nel tempo l’industria degli avocado di Tancítaro è cresciuta, portando all’apertura di stabilimenti per il confezionamento dei frutti e di istituti per il controllo qualità, tra le altre cose, e si è organizzata in modo meticoloso. Nel 2006 però il Michoacán smise di essere sicuro per via di un conflitto tra gruppi criminali rivali, che tra le altre cose danneggiarono la produzione di avocado, sequestrando e uccidendo molte persone, tra cui il sindaco della città, e sequestrando anche le fattorie di molti coltivatori: lo scopo di questi gruppi era finanziarsi attraverso i riscatti chiesti alla popolazione. Secondo le statistiche ufficiali tra il 2006 e il 2015 sono state uccise 8.258 persone.
Un uomo raccoglie avocado in un frutteto della famiglia Cevallos, il 16 gennaio 2014 (AP Photo/Eduardo Verdugo)
Per fare fronte a questo problema di sicurezza che aveva anche gravi ripercussioni economiche, l’associazione dei produttori di avocado ha messo in piedi una polizia privata, il CUSEPT, che nel giro di due anni è riuscita a far restituire le terre ai legittimi proprietari e ora si assicura che i cittadini di Tancítaro siano al sicuro dai trafficanti. L’ultimo scontro molto violento tra i due gruppi armati è avvenuto due anni fa. Il CUSEPT e il gruppo armato di volontari non sono gli unici gruppi paramilitari che esistono in Messico: gli agricoltori di avocado di Tancítaro si sono ispirati a famosi gruppi di vigilantes messicani, come “El Americano” e “Papa Smurf”, per il loro corpo di volontari.
Inizialmente le barricate che il gruppo di volontari costruiva ai posti di blocco di ingresso alla città erano semplici mucchi di pietre e sacchi di sabbia; col tempo si sono evoluti e ora sono strutture in cemento con strette finestre che il Guardian ha paragonato alle feritoie delle fortificazioni medievali. Come i cavalieri del Medioevo europeo, i vigilantes civili e il CUSEPT si sono messi al servizio dei proprietari terrieri, novelli vassalli, e hanno intrapreso delle vere e proprie battaglie contro i cartelli della droga. In teoria portare armi d’assalto come quelle del CUSEPT sarebbe illegale in Messico, e così anche formare gruppi di vigilantes come quello dei volontari di Tancítaro, ma il governo messicano non ha interesse a danneggiare l’industria dell’avocado andando contro il CUSEPT e i vigilantes civili, e quindi li tollera.
Membri del CUSEPT a Pareo, vicino a to a Tancítaro, il 16 novembre 2013 (AP Photo/Agencia Esquema)