Com’è la situazione con la nube di fumo a Roma
È stata causata dall'incendio di un deposito di rifiuti e si sta spostando da Pomezia verso nord, ma per ora non ci sono pericoli per la salute
La nube di fumo causata dall’incendio di un deposito di rifiuti vicino a Pomezia, circa venti chilometri a sud di Roma, iniziato venerdì 5 maggio, si sta diffondendo verso la città Roma, dopo aver costretto gli abitanti di Pomezia a restare in casa con le finestre chiuse o a uscire con mascherine su naso e bocca per via del forte odore, che ricorda quello di pneumatici bruciati. Nello stabilimento andato a fuoco, l’Eco X, lungo la via Pontina, erano conservate balle di plastica e carta. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ARPA) del Lazio ha analizzato alcuni campioni di aria nei comuni vicini all’incendio, Ciampino e Albano Laziale, e altri raccolti alle stazioni di monitoraggio ambientale di Cinecittà e Fermi a Roma: per ora non sono stati superati i livelli di guardia nella concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria, quindi non ci sono rischi per la salute. I consigli della autorità sono di non aprire le finestre come cautela; sempre come misura di cautela le scuole sono state chiuse. Prossimamente l’ARPA analizzerà anche il suolo per capire se ci saranno rischi per le coltivazioni, e l’aria di Pomezia per stabilire la concentrazione di diossine.
#Pomezia: Comunicazione da ARPA Lazio a Comuni coinvolti, @RegioneLazio ASL RM6 @_Carabinieri_ @emergenzavvf Prefettura e Procura @Roma pic.twitter.com/ubZHzlAlcD
— ARPA Lazio (@ARPALazio) May 6, 2017
Il tossicologo Paolo Soave, del Centro antiveleni del Policlinico Gemelli di Roma, ha detto a Next Quotidiano che non ci sono rischi di avvelenamento da fumi, anche se chi è stato a lungo vicino all’incendio potrebbe avere qualche irritazione alle vie respiratorie. Molte persone si sono presentate al pronto soccorso della clinica Sant’Anna di Pomezia per problemi respiratori.
Ieri i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere completamente l’incendio, ma stanno ancora lavorando per raffreddare i materiali bruciati. La procura di Velletri ha aperto un’indagine per incendio colposo ma per ora non si sa nulla sulle sue cause: solo quando il sito sarà messo completamente in sicurezza potranno essere effettuate le perizie necessarie.
(5mag-13:00) #Pomezia(RM), in corso dalle 8:30 incendio ditta stoccaggio rifiuti. Invito alla popolazione a non aprire finestre abitazioni pic.twitter.com/3wvvphYE1Z
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) May 5, 2017
(6mag-18:00) Incendio #Pomezia, 40 #vigilidelfuoco al lavoro. Focolai attivi, si opera per raffreddare e allontanare le masse di rifiuti pic.twitter.com/WXKckWH0cx
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) May 6, 2017
(7mag-8:00) #Pomezia, procede raffreddamento dei materiali interessati dall'incendio, trasportati in un luogo meno esposto al calore pic.twitter.com/Yb0XwTFNEh
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) May 7, 2017
Lo scorso anno un gruppo di persone che abitano vicino a Eco X, organizzate nel Comitato di quartiere Castagnetta-Cinque Poderi, aveva scritto una lettera con allegate varie fotografie al sindaco di Pomezia Fabio Fucci, per esprimere preoccupazione sulle modalità di stoccaggio dei rifiuti. I vigili urbani di Pomezia trasmisero l’esposto dei cittadini al Nucleo Operativo Ecologico (NOE) dei carabinieri e all’ASL di Roma, ma non si sa se successivamente siano stati effettuati controlli sullo stabilimento.
Si era anche parlato della possibile presenza di amianto sul tetto dello stabilimento, ma sia l’amministratore delegato di Eco X Antonio Buongiovanni che ARPA hanno detto che non ce n’è. L’amministratore di Eco X ha detto: «Escludo che nel nostro stabilimento ci fossero rifiuti pericolosi. (…) Noi ritiriamo i rifiuti dai centri commerciali ed è assolutamente falso che ci sia amianto sul tetto visto che è di cemento».