Le foto del Museo del kitsch di Bucarest
Arazzi improbabili, soprammobili in vetro, crocifissi led e altri oggetti che vi attrarranno e respingeranno contemporaneamente
Nella città vecchia di Bucarest, la capitale della Romania, è stato inaugurato il 5 maggio il Museo del kitsch: ad accogliere i visitatori all’ingresso c’è una copia del David di Michelangelo con al collo una collana dorata e un grosso ciondolo a forma di dollaro, dorato anche lui. All’interno dell’esposizione, manichini di Dracula e di donne vestite con gli abiti tipici della comunità rom si alternano a rivisitazioni di immagini religiose (tra cui un crocefisso illuminato a led), copie di riviste non più in stampa che riportano in prima pagina notizie fantasiose più che false (“Gli extraterrestri rubano l’energia elettrica”), e molti riferimenti al periodo comunista, riproducendo quello che i romeni hanno visto nelle loro case per anni.
Anche per questo, ha spiegato il proprietario della mostra Cristian Lica, i romeni hanno diritto a un biglietto d’ingresso ridotto (20 lei, corrispondenti a 4,39 euro, contro 30, 6,58 euro, per il prezzo pieno) rispetto a visitatori di altre nazionalità. «Il Kitsch» ha detto Lica al Washington Post, «è una forma di espressione. È arte fallita. Alcuni di questi oggetti sono cliché ripetitivi, come la copia della Monnalisa. Altri sono kitsch creativo».
Lica ha collezionato oggetti kitsch per ventuno anni, e ha visitato cinquecento musei prima di allestire il suo, che ha suddiviso in cinque sezioni: una dedicata al kitsch contemporaneo, una per il kitsch del periodo comunista, e altre tre dedicate al personaggio di Dracula, alla chiesa ortodossa e alla comunità rom.