Le trattative per Brexit non sono iniziate benissimo
Theresa May e Jean-Claude Juncker hanno iniziato a battibeccare e usare la stampa uno contro l'altra (per esempio con i retroscena su una cena a Londra)
I negoziati su Brexit tra il Regno Unito e l’Unione Europea non sono ufficialmente cominciati: le parti stanno ancora costruendo le basi per le future trattative, prendendo le misure gli uni degli altri. Che tutto questo processo non sarebbe stato facile e armonioso si era in parte capito, ma negli ultimi giorni sono successe due cose che hanno mostrato come in questo momento ci sia moltissima distanza tra i negoziatori: prima dalla Commissione Europea sono stati fatti trapelare dei giudizi molto netti di Jean-Claude Juncker sulla prima ministra britannica Theresa May – «vive in un’altra galassia», avrebbe detto ad Angela Merkel – e poi May ha in qualche modo risposto dicendo che Juncker sarà la prossima persona a scoprire che lei è «una donna dannatamente difficile».
Il 29 marzo l’ambasciatore del Regno Unito presso l’Unione Europea ha consegnato la lettera con cui il governo britannico chiedeva formalmente di iniziare le trattative per l’uscita del Regno Unito dalla UE. Nonostante un esito diverso da questo fosse ragionevolmente fuori discussione già dal giorno successivo al referendum su Brexit della scorsa estate, e quindi già ci si preparasse all’inizio delle lunghe trattative che serviranno, solo nell’ultimo mese sono iniziati gli incontri ufficiali tra i negoziatori britannici e quelli dell’Unione Europea, per decidere innanzitutto come si faranno le trattative. Bisogna capire chi parlerà di cosa, quando, per quanto tempo e con quali margini di trattativa.
Lo scorso mercoledì, per questo motivo, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il capo negoziatore dell’UE per Brexit, Michel Barnier, sono stati a Londra per una cena con Theresa May e i negoziatori britannici. Durante la cena, hanno fatto sapere poi i portavoce delle due parti, si è parlato di come strutturare i negoziati che cominceranno a giugno dopo le elezioni politiche britanniche. Ufficialmente sia May che Juncker hanno detto che l’incontro è stato “molto produttivo”, ma domenica 30 aprile il giornale tedesco Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (l’edizione domenicale del Frankfurter Allgemeine Zeitung) ha pubblicato un resoconto della cena che ha dato l’impressione di una situazione molto meno produttiva, e che si sarebbe conclusa con Juncker che diceva di andarsene «10 volte più scettico di quanto non fosse prima» sul buon esito dei negoziati.
L’articolo del Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, ripreso dai giornali di tutto il mondo e considerato piuttosto credibile, è basato su informazioni date in modo riservato da alcune fonti del giornale all’interno della Commissione Europea. Sembra che in particolare Junker e May abbiano avuto da ridire sui soldi che il Regno Unito deve all’Unione Europea e sulla situazione dei cittadini dell’Unione Europea residenti nel Regno Unito dopo Brexit, due faccende che l’Unione Europea ritiene molto importanti e a cui sembra che il Regno Unito voglia dare poco peso. May avrebbe detto a Juncker che il Regno Unito non ha intenzione di pagare i 60 (o 100) miliardi di euro che chiede l’Unione Europea e che non c’è molto che la UE possa fare, visto che dopo Brexit il Regno Unito non dovrà più rendere conto delle sue decisioni agli organismi europei, mentre Juncker avrebbe fatto presente che senza un accordo su questo punto non ci sarebbe stato nemmeno un accordo sui trattati commerciali, una cosa a cui il Regno Unito tiene molto per non perdere uno dei suoi principali mercati di esportazione.
Queste posizioni sono da prendere con molta cautela, un po’ perché sono il resoconto di una delle due parti e un po’ perché è in corso una trattativa e potrebbe essere nell’interesse della UE e del Regno Unito mostrarsi più o meno netti e “duri” su certe questioni per avere più margine di trattativa su altre. In generale, tuttavia, dal resoconto fatto dal Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung sembra di capire che i negoziatori europei ritengono che quelli britannici stiano avendo un atteggiamento superficiale su quasi tutti gli aspetti della futura trattativa. A un certo punto della cena di mercoledì, per spiegare quale sarà la complessità dei negoziati su Brexit, sembra che Juncker abbia tirato fuori dalla borsa il faldone di 2.000 pagine e sei chili di peso del trattato sul commercio della UE con il Canada, mentre dopo l’incontro avrebbe espresso la sua incredulità per il fatto che a molte delle sue domande sulle possibili difficoltà nella trattativa May avesse risposto «sii paziente ed ambizioso», e per il fatto che a un certo punto gli avesse detto «aiutateci a rendere Brexit un successo», una frase a cui Juncker avrebbe risposto dicendo che «Brexit non sarà mai un successo».
Dopo l’incontro, ha scritto il Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, Juncker avrebbe chiamato la cancelliera tedesca Angela Merkel per dirle che May «vive in un’altra galassia» e questo avrebbe spinto Merkel a fare riferimento in un suo successivo discorso alle “illusioni” che alcuni nel Regno Unito hanno su Brexit.
Lunedì primo maggio, durante un evento elettorale, Theresa May ha definito “gossip di Bruxelles” questo resoconto della cena con Juncker, che l’ha fatta apparire debole e sprovveduta, quando invece lei per le elezioni dell’8 giugno sta puntando molto sulla sua immagine di unica leader forte abbastanza per guidare il Regno Unito attraverso Brexit. Successivamente, però, durante una visita in Cornovaglia ha detto a BBC che «durante la campagna elettorale per le primarie dei conservatori un mio collega mi descrisse come una donna dannatamente difficile» e che «la prossima persona a scoprirlo sarà Jean-Claude Juncker».
Secondo una fonte all’interno del governo britannico sentita dal Guardian, le informazioni sulla cena di mercoledì scorso sarebbero state fatte trapelare dal capo di gabinetto di Juncker solo per mettere pressione al governo in vista delle trattative, ma la mossa è stata definita un “errore”, perché l’Unione Europea non aveva mai avuto a che fare con istituzioni forti come quelle britanniche. Oggi, mercoledì 3 maggio, il capo negoziatore della UE per Brexit Michel Barnier ha presentato ufficialmente le linee guida per i negoziati, cercando di calmare un po’ le acque e spiegando che l’Unione Europea non avrà un atteggiamento punitivo nei confronti del Regno Unito, ma che i negoziati saranno lunghi e difficili e che è irrealistico pensare che possano finire in 15 mesi come qualcuno aveva suggerito.