Le Pen ha copiato un discorso di Fillon
I responsabili della sua campagna elettorale hanno parlato di una "strizzatina d'occhio", e potrebbe essere una strategia per raccogliere consensi tra gli elettori di centro-destra
Durante il suo comizio del primo maggio a Villepinte, Parigi, la candidata di estrema destra alle presidenziali francesi Marine Le Pen ha tenuto un discorso copiato per intere parti da un recente discorso di François Fillon, l’ex candidato di Les Républicains sconfitto al primo turno. «Il discorso di François Fillon pronunciato a Puy-en-Velay il 15 aprile non ha che quindici giorni, ma è già pronto per essere tramandato ai posteri», ha commentato Le Monde, mentre Ridicule TV, un canale vicino a Fillon, ha montato un video in simultanea che mostra come Le Pen abbia ripetuto ampi passaggi del discorso di Fillon, parola per parola.
Le parti di discorso che Le Pen ha copiato parlano in particolare di geografia, di frontiere e della lingua francese. Le Pen ha detto ad esempio: «La Francia è anche un insieme di valori e principi tramandati di generazione in generazione, come delle password (…) Ed è una voce, una voce straordinaria, originale, che parla a tutti i popoli del mondo». François Fillon aveva detto la stessa cosa con le stesse parole il 15 aprile scorso: «La Francia è una storia, una geografia, ma anche un insieme di valori e principi tramandati di generazione in generazione come delle password (…) È, infine, una voce originale che parla a tutti i popoli del mondo». Le Pen ha poi fatto le stesse citazioni di Fillon (Georges Clemenceau e André Malraux). Diversi giornali francesi hanno messo in fila tutte le parti identiche dei due comizi. Qui, ad esempio, a sinistra ci sono le parole pronunciate da Le Pen, a destra quelle di Fillon.
David Rachline, il responsabile della campagna elettorale di Le Pen – che è passata al secondo turno delle presidenziali del prossimo 7 maggio e sarà in gara contro Emmanuel Macron – ha inizialmente detto di non essere a conoscenza del plagio o di chi fosse l’autore del discorso della sua candidata. Più tardi ha parlato invece «di una strizzata d’occhio al breve passaggio di un discorso emozionante sulla Francia» che dimostra tra l’altro come Le Pen non sia «una candidata settaria, ma che vuole unificare». La stessa identica spiegazione è stata ripetuta all’agenzia di stampa Agence France-Presse (AFP) da Florian Philippot, vice presidente del Front National (anche lui ha parlato di una «strizzatina d’occhio fatta a un passaggio emozionante di un discorso sulla Francia di una candidata che non è settaria»).
Una possibile spiegazione della copiatura (talmente spudorata da non poter essere del tutto non intenzionale e in parte confermata dall’allusione della “strizzatina d’occhio”) potrebbe essere nel fatto che per vincere al secondo turno delle elezioni presidenziali ciascuno dei due candidati dovrà costruire un consenso molto più ampio di quello già rappresentato dalla propria base elettorale originale. L’eliminazione dei candidati del Partito Socialista e dei Repubblicani, i due partiti tradizionali che hanno dominato finora la politica francese, rende questo passaggio molto più imprevedibile e in un certo senso più complicato per Le Pen contro cui si sono schierati praticamente tutti i candidati sconfitti al primo turno. L’istituto IPSOS ha realizzato un sondaggio domenica 23 aprile sul secondo turno: il 62 per cento delle e degli intervistati ha detto che voterà per Macron, il 38 per Le Pen. Macron, secondo la ricerca, guadagnerà i voti degli elettori di Mélenchon, Hamon e anche Fillon, il candidato che per area politica è certamente più vicino a Le Pen e che ha però invitato i suoi elettori a votare per il leader centrista di En Marche!. Secondo quella stessa ricerca, l’85 per cento delle persone intervistate ha dichiarato poi di essere sicura della propria scelta, mentre il 15 per cento ha dichiarato che potrebbe ancora cambiare idea. La mossa di Le Pen potrebbe dunque essere un tentativo di attirare a sé gli elettori di Fillon, dicendo letteralmente le stesse cose di Fillon.