Le foto dell’irruzione al Parlamento macedone
Non si riesce a formare un governo da quattro mesi, e ieri 200 manifestanti hanno aggredito alcuni parlamentari protestando contro la minoranza albanese
Nella serata di giovedì circa 200 manifestanti hanno fatto irruzione nella sede del Parlamento della Macedonia, a Skopje, e hanno aggredito diversi parlamentari protestando contro l’elezione di un nuovo presidente dell’assemblea, appartenente alla minoranza albanese. Il leader dell’opposizione, Zoran Zaev dell’Unione socialdemocratica, è stato colpito alla testa dal lancio di alcuni oggetti, mentre altri parlamentari del suo partito sono stati bloccati dai manifestanti che urlavano “traditori” impedendo loro di uscire dall’aula. La polizia ha impiegato diversi minuti prima di riuscire a sgomberare il Parlamento e mettere al sicuro i suoi membri.
La manifestazione era stata organizzata in seguito all’elezione di un nuovo presidente del Parlamento, decisa dal partito di Zaev e ottenuta grazie ai voti determinanti dei parlamentari che rappresentano la minoranza albanese. La Macedonia è senza un governo dallo scorso dicembre, quando il partito conservatore dell’ex primo ministro Nikola Gruevski ha vinto le elezioni, ma senza ottenere seggi a sufficienza per governare. Il confronto politico per creare una coalizione di governo non è andato molto lontano, perché il principale partito che rappresenta la minoranza degli albanesi chiede che l’albanese sia riconosciuto come seconda lingua ufficiale della Macedonia, ricordando che circa un quarto della popolazione è di origini albanesi.
Benché avesse ottenuto meno voti di Gruevski alle elezioni, il partito di Zaev ha trovato un accordo con l’Unione Democratica per l’Integrazione (partito per la difesa della minoranza albanese) che garantirebbe la formazione di una coalizione stabile per governare. Il presidente della Repubblica, Giorge Ivanov, si è però rifiutato di affidare il mandato a Zaev per formare il nuovo governo. Dopo le violenze di ieri in Parlamento, Ivanov ha tenuto un discorso alla nazione nel quale ha invitato i cittadini alla calma e ha annunciato un incontro con i leader politici per oggi, con l’obiettivo di risolvere la situazione.
Da tre settimane il Parlamento non riusciva a eleggere il suo presidente, per questo Zaev aveva proposto di procedere con un’elezione fuori dalla prassi, trovando direttamente in aula una maggioranza disposta a concordare su un nome. La proposta era stata paragonata a un “colpo di stato” dai membri del partito conservatore, ma Zaev aveva comunque ottenuto che si procedesse con una votazione, grazie a un accordo con l’Unione Democratica per l’Integrazione, portando all’elezione di Talat Xhaferi, ex ministro della difesa e membro dello stesso partito per la difesa della minoranza albanese.