In Giordania il matrimonio non sarà più un modo per evitare una condanna per stupro
È stato abolito il tanto discusso articolo 308 del codice penale, che dava una via d'uscita agli stupratori
In Giordania è stato abolito un articolo del codice penale che permetteva a un uomo che aveva commesso una violenza sessuale di evitare una condanna per stupro, nel caso in cui lui avessero sposato la donna stuprata. L’articolo 308 – noto anche come “legge dello stupro” – è stato abolito oggi, dopo anni di richieste da parte di attiviste e attivisti, sia musulmani che cristiani (i cristiani in Giordania sono circa il 6 per cento della popolazione). L’articolo 308 permetteva di evitare ogni condanna a patto che il matrimonio con la vittima dello stupro durasse almeno tre anni.
Chi era a favore dell’articolo 308 sosteneva che la legislazione servisse a «salvaguardare l’onore e la reputazione delle vittime». Lo scorso anno l’articolo era già stato modificato: il matrimonio poteva essere usato come via d’uscita a una condanna per stupro solo nel caso in cui la donna stuprata avesse avuto tra i 15 e i 18 anni, e lo stupro fosse avvenuto con determinate dinamiche relative all’interpretazione del concetto di consenso. Era però molto difficile per le ragazze che avevano subìto una violenza sessuale riuscire a dimostrare quello che era successo. Di una completa abolizione dell’articolo 308 si era iniziato a parlare un paio di mesi fa.
Leggi simili a quella abolita in Giordania continuano a esserci in altri paesi del Medio Oriente: per esempio in Libano, dove comunque si sta discutendo di alcune possibili modifiche. Un portavoce di Equality Now – un’associazione non governativa internazionale che esiste dal 1992 e che si occupa soprattutto di diritti delle donne – ha detto che l’abolizione della stessa legge in Libano potrebbe avere effetti positivi su tutta la regione. Equality Now ha parlato di un caso avvenuto in questi anni in Giordania, che fa capire come funzionava l’articolo 308. Il caso riguardò una ragazza allora 20enne stuprata da un uomo di 55 anni, suo datore di lavoro. Lei disse di avere mal di testa, lui le offrì un paio di pastiglie. Lei perse conoscenza e si svegliò nuda. Capì di essere stata stuprata e qualche giorno dopo scoprì di essere incinta. La donna denunciò l’uomo e lui invocò l’articolo 308. La famiglia della ragazza la obbligò a sposarlo. Qualche anno dopo, lui chiese il divorzio.