10 persone influenti che forse non conoscete
Magari un paio le conoscete, ma perlopiù sono poco famose: eppure sono finite nella lista di Time delle 100 persone più influenti al mondo, per i motivi più vari
Come fa ogni anno dal 2004, il settimanale statunitense Time ha pubblicato la “Time 100”, una lista di quelle che ritiene essere le 100 persone più influenti dell’anno. La lista è divisa in categorie: Leader, Artisti, Pionieri, Titani e Icone e per ognuna vengono scelte 20 persone (o gruppi di persone, che contano come un’unica persona). Tra gli italiani che sono stati nella lista ci sono Renzo Piano, Mario Draghi, Riccardo Tisci, Mario Balotelli e Elena Ferrante. Se siete curiosi o particolarmente ambiziosi e vi state chiedendo cosa significhi essere influenti, il Time ha spiegato che in certi casi è una questione di fama, in altri dipende dai risultati raggiunti (in positivo ma anche in negativo). Ammettono anche loro che è una cosa creativa e soggettiva. Le proposte sono fatte da dipendenti di Time in giro per il mondo e da persone che sono state nella classifica in passato. Poi, una volta che la scelta è fatta, ad alcune persone che sono state nella lista in passato viene chiesto di scrivere qualcosa su una delle persone della lista dell’anno in corso.
Si può finire nella “Time 100” più di una volta (e persone come Barack Obama o Vladimir Putin ci sono finite più di cinque volte), ma oltre ai grandissimi nomi ci sono ogni anno persone meno note. Abbiamo scelto dieci di loro, per capire perché – nonostante probabilmente le conoscano relativamente in pochi – Time abbia scelto di metterle in classifica.
Celina Turchi
Fa parte dei Pionieri ed è una scienziata brasiliana di origini italiane. Su Time ha parlato di lei un suo collega statunitense: Tom Frieden. Turchi era a Recife, nell’est del Brasile, quando in quell’area si sono visti i primi casi di Zika. Frieden ha scritto che la scienziata «lottò contro il tempo e saltò pasti e ore di sonno per capire cosa stava succedendo». Capì che serviva il contributo di altri esperti, li contattò e grazie alla sua rapidità si riuscì a capire molto, e molto in fretta, su quell’epidemia di Zika. Frieden ha scritto che ci sono ancora molte cose che non sappiamo sul virus Zika ma che «il suo lavoro e quello di altri scienziati ci sta avvicinando alle risposte».
Gavin Grimm
È una persona transgender e ha 17 anni (la più giovane tra le persone nella “Time 100”). È nato donna, ma un paio d’anni fa ha cambiato nome, scegliendone uno maschile, e ha iniziato a usare il bagno degli uomini: cosa che la sua scuola gli ha vietato. Grimm ha quindi fatto causa alla sua scuola, in Virginia, e – come ha scritto Janet Mock raccontando la sua storia sul Time – «il rifiuto di Gavin di essere trattato in modo ingiusto è un costante modo per ricordarci di non accettare le ingiustizie».
Alessandro Michele
È l’unico italiano nella lista ed è il direttore creativo di Gucci. A parlare di lui sul Time è stato il cantante e attore Jared Leto, che ha scritto: «Alle persone non piace semplicemente Gucci. Lo desiderano. E credo sia perché in qualche modo percepiscono che Alessandro Michele – che ha 43 anni – mette il cuore in tutto quello che fa». Leto ha anche scritto che è difficile che si possano aggiungere nuovi nomi ai grandi nomi della moda – «Yves, Karl, Gianni, Giorgio, Christian, Coco» ma che «Lallo, così come lo chiamano i suoi amici, si è più che guadagnato un posto tra questi nomi».
Fatou Bom Bensouda
Ha 56 anni ed è un’avvocatessa del Gambia, ex ministro della Giustizia di Yahya Jammeh, che ha governato per più di 22 anni in maniera autoritaria, prima di essere sostituito (non senza difficoltà) da Adama Barrow, un imprenditore di 51 anni. Ora Bensouda è procuratore capo della Corte penale internazionale, il tribunale per crimini internazionali che ha sede all’Aia, nei Paesi Bassi. La Corte penale internazionale sta passando un momento complicato, perché molti leader africani l’hanno accusata di essere razzista, perché secondo loro si occupa troppo di casi africani. Bensouda dovrà quindi riuscire a convincere tutti i paesi, compresi quelli africani, dell’imparzialità e dell’utilità della Corte penale internazionale e secondo Aryn Baker – che si occupa di Africa per il Time – ha tutte le qualità per farlo.
Vijay Shekhar Sharma
Ha 43 anni ed è un imprenditore indiano, fondatore di Paytm, una società che si occupa di commercio e pagamenti online. Sharma ha detto di ispirarsi ad Alibaba, la società cinese di Jack Ma (che ora è tra i finanziatori di Paytm), e lanciò la sua società nel 2010. Nel 2017 è anche entrato nella classifica dei miliardari di Forbes ed è diventato il più giovane miliardario indiano della lista. Alla fine del 2016 Paytm aveva 177 milioni di utenti.
Ben Platt
Ha 23 anni ed è un attore e cantante statunitense che ha recitato in Voices e Pitch Perfect 2. Al cinema, per ora, non ha fatto molto altro, ma si sta facendo notare soprattutto a Broadway. Zach Efron ha scritto sul Time di Platt, spiegando che «la sua parlata ha un ritmo unico» ed è raro sentire qualcuno che sappia cantare così bene, in modo così vario, trasmettendo emozioni così complicate. «Volevo fargli una standing ovation già dopo la prima canzone», ha scritto Efron.
David Adjaye
Ha 50 anni ed è un architetto ghanese naturalizzato britannico. Su Time ha parlato di lui Thelma Goldman, direttrice dello Studio Museum di Harlem, a New York. Ha scritto che Adjaye è «uno dei più grandi visionari architettonici della nostra epoca» e che le sue opere sono «ben inserite nel presente ma anche nella complessità del contesto storico».
Constance Wu
È un’attrice statunitense nata e cresciuta a Richmond, in Virginia, in una famiglia originaria di Taiwan. Ha 35 anni ed è famosa soprattutto per aver interpretato Jessica Huang nella serie tv comica Fresh Off the Boat. Lena Dunham ha scritto su Time che è una delle poche attrici a interpretare un’interessante donna statunitense, ma di origine asiatica, nella televisione statunitense.
Colson Whitehead
È uno scrittore statunitense di 47 anni, vincitore di un Premio Pulitzer per il romanzo The Underground Railroad (uno dei libri letti l’anno scorso da Barack Obama). The Underground Railroad – che parla di un immaginario viaggio di due schiavi neri negli Stati Uniti – è piaciuto molto anche a Oprah Winfrey (una delle persone che è finita più volte nella Time 100): ha scritto che Whitehead «ha una chiara idea di cosa voglia dire fare arte».
Yuriko Koike
Ha 64 anni ed è una politica giapponese, governatrice di Tokyo. In precedenza è stata per circa 15 anni un membro della Camera dei rappresentanti del Giappone e, per meno di due mesi, ministro della Difesa durante il governo in cui il primo ministro era Shinzō Abe. È la prima donna a essere governatrice di Tokyo e su Time ha parlato di lei la sindaca di Parigi Anne Hidalgo. Ha scritto che Koike è ambiziosa ma realista, si sta impegnando per l’ambiente, per la digital economy e per rendere Tokyo una città più sostenibile e inclusiva.