La giornata elettorale in Francia, raccontata
La chiusura dei seggi, i primi exit poll e la felicità dei sostenitori di Le Pen e Macron, che andranno al ballottaggio in Francia il 7 maggio
I due candidati più votati al primo turno delle elezioni francesi sono stati l’indipendente Emmanuel Macron e Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National. Nella notte sono arrivati i dati definitivi: Macron ha ottenuto il 23,8 per cento e Le Pen il 21,5 per cento. I due parteciperanno al secondo turno il prossimo 7 maggio. I seggi erano aperti dalle 8 di questa mattina e hanno chiuso alle 20. L’affluenza è stata del 76 per cento.
Rimangono quindi esclusi dal ballottaggio François Fillon, candidato del partito di centrodestra dei Repubblicani, che ha ottenuto il 19,9 per cento; Jean-Luc Mélenchon, candidato dell’estrema sinistra, che ha ottenuto il 19,6 per cento; e Benoit Hamon, candidato del Partito Socialista, che ha ottenuto il 6,3 per cento. Per i Socialisti francesi è uno dei risultati elettorali peggiori della loro storia, ma le elezioni di oggi sono state un disastro anche per i Repubblicani, il principale partito francese di centrodestra, quello che in teoria più avrebbe dovuto avvantaggiarsi dalla crisi della sinistra francese.
Hamon ha parlato di «fallimento» e «delusione profonda», e ha invitato i suoi elettori a votare Macron al ballottaggio; lo stesso hanno fatto il primo ministro socialista Bernard Cazeneuve, Cécile Duflot del Partito Ecologista e il candidato dei Repubblicani, François Fillon. Solo Mélenchon tra i principali sconfitti non ha dato il suo sostegno a Macron, annunciando che sarà effettuata una consultazione online tra i suoi sostenitori. Marine Le Pen ha commentato il voto dicendo che «ora la scelta è fra una globalizzazione selvaggia, un mondo in cui i terroristi possono spostarsi indisturbati, e una Francia con delle frontiere rafforzate» e che «è tempo di liberare il popolo francese da questa élite arrogante. Io sono la candidata del popolo». Macron ha detto: «In un anno abbiamo cambiato il volto della vita politica francese. Il sentimento profondo, millenario, che ha sempre condotto il nostro popolo, l’energia, l’impeto collettivo al di là delle divisioni hanno vinto. La vera sfida è decidere di rompere con il passato, con il sistema che da più di trent’anni non è stato in grado di rispondere alle aspettative. Dobbiamo aprire una nuova pagina della nostra vita politica. Voglio costruire una maggioranza di governo e di trasformazione».