Un ultimo ripasso sulle elezioni in Francia
Chi sono i candidati, quali sono i favoriti, cos'è successo in campagna elettorale: guida rapida per chi ha rimandato, fin qui
Oggi in Francia si vota per il primo turno delle elezioni presidenziali, dopo mesi di una campagna elettorale seguita dai giornali di tutto il mondo e in cui ci sono stati diversi colpi di scena e momenti controversi. Alle 12, l’affluenza è stata del 28,54 per cento: nel 2012 era stata del 28,29 per cento, nel 2007 del 31,21per cento. La situazione è talmente anomala che nonostante ci sia un candidato favorito – il centrista Emmanuel Macron – ce ne sono altri tre con percentuali non distanti dalle sue. Nessuno dei quattro, inoltre, appartiene al Partito Socialista del presidente uscente, François Hollande (che non si è ricandidato).
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I seggi sono aperti dalle 8 di mattina e chiuderanno alle 18 nei piccoli centri e alle 20 nelle città. I primi exit poll inizieranno verosimilmente a circolare poco dopo la chiusura dei seggi. Se nessuno dei candidati raggiungerà il 50 per cento più uno dei voti (e non dovrebbe accadere), il prossimo 7 maggio si terrà un secondo turno tra i due più votati. L’elezione di oggi sarà sicuramente l’evento politico del mese, e forse dell’anno, per molte ragioni: qui di seguito abbiamo messo insieme le informazioni necessarie per arrivarci preparati, e per unire i puntini nel caso vi siate persi qualche pezzo.
Chi sono i favoriti?
La caratteristica di queste elezioni è che negli scorsi mesi ci sono stati parecchi favoriti e sfavoriti che si sono scambiati di posto gli uni con gli altri, in uno stravolgimento di posizioni che è stato quasi continuo. Nelle ultime settimane la situazione sembra essersi stabilizzata: dalla fine di gennaio tutti i sondaggi dicono che il centrista Emmanuel Macron è leggermente favorito, seguito dalla candidata di estrema destra Marine Le Pen. Al momento, sono i candidati favoriti per accedere al ballottaggio. A quel punto, secondo le ultime stime, Macron sarebbe nettamente favorito: un sondaggio pubblicato venerdì 21 da BFM TV dà Macron al 65 per cento e Le Pen al 35.
La media dei sondaggi realizzata dal Financial Times: Macron ha raggiunto Le Pen a metà marzo,
per poi superarla circa un mese dopo
Macron ha 39 anni, ha fondato solo pochi mesi fa un suo partito di centro che si chiama En Marche! e si è candidato come indipendente lo scorso novembre. Macron è noto soprattutto per essere stato ministro dell’Economia durante il governo socialista di Manuel Valls, tra 2014 e 2016. Il suo programma è molto liberale, sia in economia sia sui diritti civili, e filo-europeista.
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Marine Le Pen ha 49 anni e dal 2011 è a capo del Front National, il principale partito di estrema destra in Francia. È la più nota di una nuova categoria di politici europei di destra radicale, anti-Europa, anti-Islam ed espliciti ammiratori di personaggi controversi come Vladimir Putin o Donald Trump. Le Pen era già stata candidata alle presidenziali nel 2012, senza però riuscire a superare il primo turno. Da mesi era data come favorita sia dagli osservatori sia dai sondaggi, ma ultimamente le sono capitati un po’ di problemi. Il Parlamento europeo le ha revocato l’immunità parlamentare perché nel 2015 aveva twittato immagini di violenze commesse dallo Stato Islamico, ed è accusata sempre dal Parlamento europeo di aver assunto due persone per occuparsi della sua attività di parlamentare, mentre in realtà facevano altro.
Gli altri
La crescita di Macron nei sondaggi ha coinciso sia col calo del principale candidato di centrodestra François Fillon sia col progressivo indebolimento del candidato socialista Benoit Hamon. Fillon, che ha vinto le primarie dei Repubblicani lo scorso novembre, per un certo periodo era considerato il favorito delle elezioni: ma a causa di una serie di scandali i sondaggi ora lo danno al terzo posto, con circa il 19 per cento dei consensi.
Hamon era invece uno dei candidati più di sinistra in corsa, sostenitore tra le altre cose del reddito di cittadinanza e della legalizzazione della marijuana, e considerato da alcuni l’equivalente francese di Bernie Sanders e Jeremy Corbyn. La campagna elettorale di Hamon non è andata molto bene, e per due principali motivi. Da molti è considerato un esponente troppo di sinistra del partito e assimilabile al candidato della sinistra-sinistra, Jean-Luc Mélenchon. Per altri (e cioè per i tradizionali elettori socialisti) fa comunque parte di un partito che ha creato molti scontenti, e che in questo anni non è riuscito ad attuare nessuna riforma strutturale. Infine Hamon ha ricevuto un duro colpo circa un mese fa: l’ex primo ministro socialista Manuel Valls ha dichiarato che al primo turno voterà per Macron.
Jean-Luc Mélenchon ha 65 anni ed è candidato per la France Insoumise (FI), un movimento fondato nel 2016 per sostenere la sua candidatura. È stato ministro dell’Istruzione ed è deputato europeo da due mandati. Alle precedenti presidenziali aveva ottenuto l’11,1 per cento dei voti. Nelle ultime settimane è cresciuto molto nei sondaggi, grazie a una certa abilità nei comizi e nei dibattiti. Mélenchon propone la riduzione della settimana lavorativa francese da 35 a 32 ore, un abbassamento dell’età pensionabile a 60 anni, l’aumento del salario minimo e una tassazione più elevata sui guadagni superiori ai 33 mila euro mensili. Propone anche l’abbandono dell’energia nucleare, che oggi copre circa il 75 per cento del fabbisogno di energia elettrica francese, e vuole riformare radicalmente la Costituzione. Al momento è dato appena 3 punti dietro Marine Le Pen e a 5 da Macron.
Come seguire le elezioni
Il Post seguirà le elezioni francesi con un liveblog, che andrà avanti tutta la sera: sarà aggiornato di continuo e conterrà notizie, foto, video, analisi e tutto quello che ci sarà da sapere in quelle ore. Naturalmente, anche i giornali francesi seguiranno la giornata in diretta: se conoscete il francese, i giornali che lavorano meglio online sono Le Monde e Le Figaro. Per chi vuole tenere la tv accesa, il TgLa7 di Enrico Mentana seguirà le elezioni con una diretta a partire dalle 19.30.