È morto il ciclista Michele Scarponi
Aveva 37 anni ed è rimasto coinvolto in un incidente stradale questa mattina, mentre si allenava per il Giro d'Italia, la corsa che vinse nel 2011
Michele Scarponi – ciclista italiano vincitore del Giro d’Italia del 2011 e apprezzato gregario dell’Astana – è morto questa mattina poco dopo le 8, in un incidente stradale, mentre si allenava in bici: aveva 37 anni. Le dinamiche dell’incidente non sono ancora chiare, ma dalla prime ricostruzioni sembra che Scarponi sia stato investito da un furgone che non avrebbe rispettato uno stop a un incrocio, in una zona industriale di Filottrano, in provincia di Ancona: il paese di Scarponi. Scarponi si stava preparando per il 100esimo Giro d’Italia, a cui avrebbe partecipato come capitano dell’Astana, la squadra kazaka per cui correva dal 2014: era tornato la sera prima dal Giro delle Alpi, in cui aveva ottenuto la sua prima vittoria da quando corre per l’Astana. La Gazzetta dello Sport ha scritto che Scarponi era già morto nel momento in cui sono arrivati i soccorsi, chiamati da alcuni automobilisti che avevano assistito all’incidente. Scarponi era sposato e aveva due figli gemelli.
Michele Scarponi divenne un ciclista professionista nel 2002 ed è stato per diversi anni capitano delle squadre in cui ha corso, per poi diventare negli ultimi anni gregario, sia di Vincenzo Nibali che di Fabio Aru. Scarponi era uno scalatore, uno di quei ciclisti particolarmente efficaci in salita, e aveva vinto il Giro d’Italia del 2011 in seguito a una squalifica per doping dello spagnolo Alberto Contador, che era arrivato al primo posto. Scarponi era apprezzato dal gruppo dei ciclisti e dagli appassionati per essere uno di quei ciclisti particolarmente propensi alla fatica e al sacrificio e, in più, per la sua riconosciuta simpatia. Chi lo seguiva sul suo profilo Instagram lo vedeva spesso con Frankie, il suo pappagallo.
Non lo so , non c'è la faccio ! Non ho parole amico mio…
— Vincenzo Nibali (@vincenzonibali) April 22, 2017
Tragedia infinita. Non esistono parole. Riposa in pace Amico mio.
— Fabio Aru (@FabioAru1) April 22, 2017
Scarponi si fece notare già nel ciclismo giovanile e nel 2002 firmò poi un contratto con la Acqua & Sapone-Cantina Tollo, in cui corse con Mario Cipollini e già in quell’anno vinse la sua prima corsa tra i professionisti, alla Settimana Ciclistica Lombarda. L’anno successivo passò alla Liberty Seguros-Würth: la squadra fu all’interno di una inchiesta sul doping, per cui Scarponi fu squalificato per alcuni mesi. Terminata la squalifica, Scarponi passò alla Diquigiovanni-Androni Giocattoli di Gianni Savio e partecipò a um Mondiale con la squadra allenata da Franco Ballerini. Il Giro del 2011 lo vinse correndo per la Lampre-ISD.
Nella sua carriera Scarponi ha vinto anche un Giro del Trentino, una Vuelta della Catalunya, la classifica generale e una tappa della Tirreno-Adriatico e due tappe del Giro d’Italia del 2009. Oltre alla vittoria del 2011, Scarponi è arrivato quarto a tre diversi giri d’Italia. Pochi giorni fa Scarponi aveva vinto la sua prima gara da quando correva all’Astana: al Giro delle Alpi.
Durante il Giro d’Italia del 2016 Michele Scarponi aveva dato un grande contributo alla vittoria di Vincenzo Nibali: in una delle tappe decisive – quella del 27 maggio da da Pinerolo a Risoul – Scarponi era andato in fuga, per poi fermarsi e attendere Nibali (suo compagno di squadra e capitano) e dare un rilevante contributo a una delle più notevoli rimonte del ciclismo degli ultimi anni.