Non è stato un hacker a rubare i documenti riservati alla CIA
Sembra che sia stata invece una persona interna dell'agenzia che ora è ricercata, dice CBS News citando fonti vicine alle indagini
La CIA e l’FBI pensano che la persona che ha sottratto alla CIA i documenti riservati diffusi a marzo da Wikileaks, l’organizzazione fondata da Julian Assange, fosse una persona interna all’agenzia e non un hacker esterno che ha violato i sistemi di sicurezza federali. I documenti sottratti, chiamati “Vault 7”, avevano mostrato la capacità della CIA di violare i sistemi di sicurezza di computer, smartphone, televisori e altri oggetti collegati a Internet per ottenere i loro dati e intercettare le conversazioni ambientali. Alcune fonti vicine all’indagine, ha scritto CBS News, hanno raccontato che CIA e FBI stanno cercando un dipendente oppure un contractor, cioè una collaboratore esterno che in qualche maniera poteva avere direttamente accesso al materiale. Sembra invece che l’ipotesi di un attacco hacker esterno sia stato escluso.
Wikileaks, che in precedenza aveva detto di avere ottenuto i documenti da un ex contractor che lavorava per l’intelligence statunitense, non ha commentato le informazioni diffuse da CBS News. Non sembra comunque che la CIA e l’FBI abbiano ancora identificato il responsabile della sottrazione dei documenti, una delle più grandi mai subite nella storia della CIA.
Gli esperti che hanno analizzato i documenti pubblicati da Wikileaks hanno confermato che nel corso degli anni la CIA ha sviluppato programmi di sorveglianza paragonabili a quelli della NSA, la National Security Agency, anche se più mirati. Già in passato erano emerse notizie su attività di spionaggio informatico di questo tipo da parte della CIA, quindi “Vault 7” non è stata di per sé una grande novità, ma ha portato comunque nuovi elementi per comprendere quanto fossero estesi i suoi programmi di sorveglianza.