L’uomo che aveva pubblicato il video di un omicidio su Facebook si è suicidato
Si è sparato dopo un breve inseguimento con la polizia della Pennsylvania: era ricercato da tre giorni
La polizia della Pennsylvania, Stati Uniti, ha detto che l’uomo che aveva postato su Facebook un video che lo mostrava mentre uccideva un’altra persona a Cleveland e che era ricercato da domenica scorsa si è suicidato dopo un breve inseguimento. Steve Stephens, che aveva 37 anni, era stato avvistato nella mattinata di martedì nella contea di Erie, nel nord-ovest della Pennsylvania.
Domenica 16 aprile Stephens aveva postato su Internet un video in cui veniva ripreso l’omicidio di Robert Godwin, un pensionato di 74 anni. Secondo la polizia, Stephens aveva ucciso Godwin senza una particolare ragione e aveva definito l’omicidio “privo di senso”. In questi giorni sono circolate diverse ipotesi sulle ragioni del gesto basate su alcune frasi pronunciate da Stephens stesso, e che andavano dai suoi problemi di lavoro, al fatto che avesse perso tutto quello che aveva al gioco d’azzardo, fino alla separazione dalla sua ex ragazza, Joy Lane, di cui aveva costretto il pensionato a pronunciare il nome prima di ucciderlo. Stephens lavorava come consulente del lavoro per un’agenzia che si occupava di casi di giovani e adulti disagiati. In un altro video, pubblicato sempre domenica, Stephens diceva di aver ucciso un’altra dozzina di persone, ma per ora non c’è alcuna conferma di questa sua dichiarazione.
Gli investigatori avevano parlato con Stephens domenica al cellulare e avevano cercato di convincerlo ad arrendersi. Dopo un giorno le autorità avevano ampliato la ricerca e avevano offerto una ricompensa di 50 mila dollari a chiunque avesse fornito informazioni utili che portassero alla sua cattura. La mattina di oggi, intorno alle 11.00, avevano ricevuto una segnalazione sulla presenza di un’automobile con un uomo che assomigliava a Stephens, nel parcheggio di un fast food. E la segnalazione si era rivelata corretta. Dopo un breve inseguimento l’uomo aveva perso il controllo dell’auto e si era sparato un colpo di pistola alla testa.
(La polizia della Pennsylvania intorno all’auto di Steve Stephens, Erie, 18 aprile 2017 – Foto: Greg Wohlford/Erie Times-News via AP)
In un primo momento la polizia aveva detto che il video dell’omicidio era stato trasmesso tramite Facebook Live, un servizio che permette di diffondere video in diretta su Facebook. Facebook aveva però smentito la circostanza, dicendo che l’omicidio era stato mostrato in un video registrato e che Stephens era apparso su Facebook Live in un’altra circostanza. Il video dell’omicidio è rimasto online per circa tre ore prima di essere rimosso. Non è la prima volta che omicidi o scene di estrema violenza vengono postati su Facebook. Lo scorso giugno, un uomo è stato ucciso mentre trasmetteva un video live da una strada di Chicago. A luglio, una donna ha trasmesso un video girato dopo che il suo fidanzato era stato ferito da un poliziotto durante un controllo. A gennaio, quattro persone sono apparse in un video trasmesso tramite Facebook Live mentre picchiavano un ragazzo disabile di 18 anni.