Modelle, pittori e amanti nei ritratti di Modigliani
Raccolti in una mostra a Genova che racconta l'evoluzione dello stile del pittore livornese e la vivace vita culturale parigina di primo Novecento
Fino al 16 luglio nell’appartamento del Doge di Palazzo Ducale a Genova sarà in corso una mostra dedicata ad Amedeo Modigliani, che espone una trentina di sue opere provenienti da alcuni dei più importanti musei del mondo. Racconta l’evoluzione dei ritratti realizzati da Modigliani tra il 1915 e il 1917, a partire dai bozzetti di studio dei primi anni del Novecento a Parigi. Amedeo Modigliani nacque a Livorno il 12 luglio 1884 e morì a Parigi il 24 gennaio del 1920 a causa della tubercolosi.
La mostra
La mostra si concentra sui numerosi ritratti fatti da Modigliani a modelle occasionali, amici e alla sua compagna Jeanne Hébuterne. È attraverso i ritratti che Modigliani racconta i protagonisti di un’epoca culturalmente molto viva come quella parigina di inizio Novecento: l’ambiente artistico formato da pittori, scrittori, mecenati e mercanti d’arte. I volti tendono a una essenzialità formale mai vista prima, riuscendo a unire due esigenze: la somiglianza dei tratti e la costruzione di uno stile personale. Ne sono esempi i ritratti del pittore Moise Kisling (nella mostra ci sono sia quello del 1915, sia un disegno su carta del 1916) o quelli delle figure femminili, per lo più modelle conosciute nei caffè di Parigi o incontrate per strada.
A Palazzo Ducale sono esposti anche il ritratto a olio della giornalista inglese Beatrice Hastings del 1915, il disegno a matita di Hanka Zborowska (moglie del suo mecenate e mercante Léopold Zborowski) del 1916 e quello della sua compagna Jeanne, con cui ebbe una figlia. Amedeo Modigliani spiegò così il suo interesse per i ritratti: «Per lavorare ho bisogno di un essere vivo, di vedermelo davanti. L’astrazione mi affatica, mi uccide ed è come un vicolo cieco». Alla mostra di Palazzo Ducale ci sono anche gli studi su carta, i disegni, gli acquerelli e le tempere utilizzate per le Cariatidi: figure di donne accovacciate con le braccia levate in alto e dalle forme tondeggianti, ricche di rimandi all’arte primitiva e tribale. Queste opere testimoniano l’indagine “volumetrica” sulle figure femminili.
Lo stile dei dipinti
Dal 1916 Zborowski si impegnò a far conoscere la peculiarità e l’evoluzione dello stile di Modigliani, che nel frattempo aveva sviluppato una serie di caratteristiche inconfondibili come l’accentuazione della linea nelle composizioni e un elegante allungamento sinuoso e sensuale delle figure. Nelle ultime opere, realizzate dopo il 1917 e prima che le sue condizioni di salute degenerassero, Modigliani realizzò una serie di dipinti dai colori più chiari, mentre gli sfondi dietro alle figure apparivano sempre più luminosi. Ne sono un esempio La jeune Lolotte del 1918, la Bambina in blu del 1918 e il Giovane con i capelli rossi (Lo studente) del 1919.
I Nudi
All’interno della mostra di Genova ci sono anche i famosi Nudi di Modigliani, tra cui il Nudo disteso del 1918, erotico e introspettivo insieme. Queste opere sono molto realiste e sensuali e all’epoca provocarono scandalo, tanto che la prima mostra, nel 1917 alla Galleria Berthe Weill di Parigi, venne chiusa per le proteste della polizia e del pubblico, infastiditi dall’erotismo delle opere. A Palazzo Ducale ci sono il Nudo accovacciato, proveniente dal museo di Anversa, e il Nudo disteso (Ritratto di Celine Howard): corpi sdraiati in uno stato di totale abbandono, consapevoli del loro fascino e immobili in pose voluttuose.