Perché Pasqua è oggi?
Come si calcola il giorno da celebrare, chi l'ha inventata e come mai ci sono conigli e uova, spiegato per chi vuole rivendersi qualche curiosità a pranzo con i parenti
La Pasqua è la festività celebrata oggi dai cristiani di tutto il mondo, eppure negli anni si è trasformata in una giornata di festa e riposo anche per i non credenti. Se il Natale – che invece celebra la nascita di Gesù – ha un’origine più intuitiva, quella della Pasqua è più incerta e discussa. La Pasqua si festeggia di domenica perché nei Vangeli è scritto che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo fu scoperto il giorno successivo al sabato. La sua data cambia però di anno in anno per via del fatto che da quasi 1700 anni per calcolare il giorno esatto di festa si tiene conto del calendario lunare: per la Chiesa, la Pasqua si festeggia la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, che può avvenire in diversi giorni del calendario solare (cioè quello che usiamo oggi).
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Quindi la Pasqua è nata coi cristiani?
Non esattamente. Nei primi secoli molte comunità cristiane festeggiavano la Pasqua negli stessi giorni in cui veniva celebrata Pesach, la cosiddetta “Pasqua ebraica”, che invece celebra la liberazione degli ebrei in Egitto. Secondo il Vangelo di Giovanni, Gesù morì proprio in un giorno di Pesach, che gli ebrei celebrano durante il primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. Per rimediare alla sovrapposizione e porre l’accento sulla resurrezione anziché sulla morte di Gesù, nel 325 d.C. il Concilio di Nicea (la prima assemblea al mondo delle varie comunità cristiane) decise di festeggiare la Pasqua nella domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera. A volte capita comunque che Pasqua e Pesach si festeggino quasi negli stessi giorni: come quest’anno, in cui sovrappongono (Pesach dura dal 10 al 18 aprile).
Chi la festeggia?
Poiché la credenza nella resurrezione di Gesù è alla base di tutte le confessioni cristiane, la Pasqua viene rispettata anche dai mormoni o dagli ortodossi, per esempio, sebbene con qualche variazione. Gli ortodossi la festeggiano in una data diversa poiché seguono ancora il calendario giuliano, entrato in vigore nel 46 a.C. grazie a Giulio Cesare. Anche per gli ortodossi Pasqua cade la domenica che segue il giorno in cui si verifica la luna piena a partire dall’equinozio di primavera, che anche loro fissano nel 21 marzo. Il guaio è che quasi sempre il 21 marzo giuliano non corrisponde a quello gregoriano (cioè il calendario in uso nell’Occidente). Quest’anno anche la Pasqua ortodossa cade oggi, 16 aprile.
Cosa c’entrano le uova? E i conigli?
Durante la Pasqua i primi cristiani ricordavano il sangue di Gesù Cristo pitturando le uova di rosso e decorandole con croci o altri simboli (una tradizione che dura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali). La simbologia dell’uovo per i primi cristiani era abbastanza evidente: dall’uovo nasce la vita che a sua volta veniva associata con la rinascita di Gesù e quindi con la Pasqua. Verso la fine dell’Ottocento, poi, i progressi tecnologici avevano oramai reso possibile unire la tradizione del cioccolato (introdotto in Europa da poco) a quello delle uova regalo pasquali. L’idea venne per la prima volta ai dirigenti della Cadbury, un’azienda dolciaria inglese che esiste tuttora, che nel 1875 crearono il primo uovo di cioccolato pasquale vuoto con all’interno una sorpresa.
Anche il coniglio, assieme all’uovo di cioccolato, è il simbolo più diffuso della Pasqua. Non è chiaro per quale motivo negli anni sia stato associato a una festività cristiana (nel Vangelo non c’è traccia di conigli, che non sono nemmeno stati adottati come simbolo dalle prime comunità cristiane). Piuttosto, sembra che il coniglio fosse considerato nell’antichità un simbolo di fertilità, e quindi legato all’arrivo della primavera e alle festività pagane ad essa collegate. Poiché Pasqua si festeggia tradizionalmente fra marzo e aprile, a un certo punto il coniglio è passato ad essere adottato anche come simbolo pasquale.