L’attacco al pullman del Borussia Dortmund raccontato da Marc Bartra
È il difensore rimasto ferito dalle esplosioni, che ha descritto quei momenti come "i 15 minuti più lunghi della mia vita"
Il difensore spagnolo del Borussia Dortmund Marc Bartra, rimasto ferito nell’attentato che martedì sera ha coinvolto il pullman della squadra, ha scritto un post su Instagram per raccontare quei momenti. Le tre esplosioni hanno colpito il pullman della squadra nel tragitto verso lo stadio, il Signal Iduna Park, dove il Dortmund avrebbe dovuto giocare l’andata dei quarti di finale di Champions League contro l’AS Monaco (la partita è stata poi ri-giocata mercoledì). L’unica persona ferita era stato proprio Bartra, che nel frattempo è stato operato a un braccio ed è già stato dimesso dall’ospedale. Bartra ha descritto l’esperienza dell’attentato come la peggiore della sua vita:
«il dolore, il panico e l’incertezza di non sapere cosa stava succedendo o quanto a lungo sarebbe durato…sono stati i 15 minuti più lunghi e duri della mia vita. Ora lo shock sta diminuendo sempre di più e allo stesso tempo torna la voglia di vivere, lottare, lavorare, ridere, piangere, amare, giocare e allenarmi, godere dei momenti con le persone che amo, coi miei compagni di squadra, di sentire il profumo dell’erba prima della partita […] L’unica cosa che chiedo è di vivere in pace con tutti e di lasciare indietro le guerre. Questi giorni, quando guardo al mio polso, sapete cosa provo? Orgoglio. Lo guardo e mi sento orgoglioso nel pensare che di tutto il dolore che volevano causare alla fine hanno ottenuto solo questo.
Nel frattempo delle due persone arrestate nel corso delle indagini una è ancora in custodia della polizia, l’altra è stata invece rilasciata. Nelle ultime ore inoltre stanno emergendo sempre più dubbi sul fatto che l’attentato sia stato di natura islamista, come si credeva in un primo momento. I pubblici ministeri hanno detto che uno dei due fermati, un iracheno di 26 anni, era un membro dello Stato Islamico in Iraq e che è in Germania dai primi mesi del 2016. La procura federale ha precisato però che ad oggi non c’è alcuna prova che l’uomo, identificato come Abdul Beset al O. (il nome per intero non è stato rivelato, come succede sempre per i sospetti in indagini della polizia tedesca), abbia preso parte all’attacco di Dortmund, nonostante avesse rapporti con alcuni miliziani dello Stato Islamico.