Come sta l’uomo che è stato trascinato giù dall’aereo di United Airlines
Ha subito una commozione cerebrale, si è rotto il naso e ha perso due denti: ora è stato dimesso dall'ospedale e ricorda poco di quanto accaduto
David Dao, l’uomo di 69 anni che il 9 aprile è stato trascinato fuori da un aereo di United Airlines in modo violento per quello che all’inizio sembrava un banale caso di “overbooking” (in realtà servivano dei posti per alcuni dipendenti della compagnia aerea), è stato dimesso dall’ospedale in cui era stato ricoverato dopo l’episodio. Nello scontro con gli agenti di polizia, che lo hanno alzato di peso dalla poltrona dove era seduto e poi lo hanno trascinato nello stretto corridoio tra i sedili dell’aereo, Dao si è rotto il naso, ha subito una commozione cerebrale e ha perso due denti. Il suo avvocato Thomas Demetrio ha detto ai giornali che Dao non ricorda quasi nulla di ciò che è successo sull’aereo, dato che per lui si è trattato di un’esperienza traumatica, e che ha dovuto subire degli interventi chirurgici ricostruttivi per le ferite ricevute. In alcuni dei video girati da altre persone che erano presenti sull’aereo e diffusi online si vede chiaramente il volto di Dao insanguinato. Demetrio ha anche detto che Dao non ha alcuna intenzione di salire di nuovo su un aereo e che pensa che l’esperienza con United Airlines sia stata peggiore di quella vissuta nel 1975, quando lasciò il Vietnam a bordo di un’imbarcazione.
Dao è un medico e si trovava sull’aereo fermo all’aeroporto O’Hare di Chicago perché quattro passeggeri dovevano liberare il loro posto a quattro membri del personale di volo United. Dopo che nessuno, nonostante l’offerta di 1000 dollari, di una notte in albergo pagata e di un biglietto aereo per il giorno successivo, si era offerto, Dao e altre tre persone sono state scelte casualmente. Dao però si è rifiutato, dicendo di avere dei pazienti da visitare a Louisville, in Kentucky, dove l’aereo di United era diretto. Dopo essere stato portato via dall’aereo una prima volta, tuttavia, Dao era riuscito – non è chiaro come – a risalire a bordo. Un video lo mostra mentre corre tra i sedili ripetendo «Devo andare a casa». Alcuni testimoni hanno raccontato che alcuni paramedici e degli agenti di polizia avevano poi nuovamente bloccato l’uomo – con meno violenza – gli avevano dato dei fazzoletti per pulirsi il volto e, dopo che lui si era accasciato su un sedile, sfinito, lo avevano nuovamente portato giù dall’aereo.
@united @CNN @FoxNews @WHAS11 Man forcibly removed from plane somehow gets back on still bloody from being removed pic.twitter.com/njS3nC0pDl
— Tyler Bridges (@Tyler_Bridges) April 10, 2017
Gli avvocati di Dao hanno chiesto alle autorità giudiziarie della Contea di Cook, dove si trova l’aeroporto di Chicago, di assicurarsi che i video e le altre prove del trattamento subito da Dao siano conservati e possano essere usati in tribunale. Oscar Munoz, amministratore delegato di United Airlines, si è scusato prima per il caso di overbooking (che non lo era) e poi, solo l’11 aprile, anche per il trattamento ricevuto da Dao: «Mi scuso profondamente con il cliente allontanato con la forza e con tutti i clienti che si trovavano a bordo. Nessuno dovrebbe essere maltrattato in questo modo». Munoz ha anche detto che sarà avviata un’indagine interna. Secondo il canale di notizie NBC News però Munoz avrebbe scritto una lettera destinata ad altri dipendenti di United Airlines in cui avrebbe definito il comportamento di Dao «belligerante».
Su tutta la storia c’è stata ancora più confusione mediatica quando un giornalista del Courier-Journal, un quotidiano di Louisville, ha scritto un articolo di critiche nei confronti di Dao per via del suo «passato turbolento»: per circa dieci anni Dao non ha avuto la licenza per esercitare la professione medica perché era stato condannato in un caso di droga nel 2005. Tuttavia molti giornalisti hanno criticato il Courier-Journal e gli altri giornali che hanno ripreso questa storia, dato che non ha nulla a che fare con il maltrattamento subito da Dao sull’aereo di United Airlines.
Who gives the slightest shit? Why are unrelated past facts about this private citizen's life now newsworthy for digging up and publishing? https://t.co/0lEYvGfYaa
— Glenn Greenwald (@ggreenwald) April 11, 2017