Foto dal ghetto di Lodz, nascoste e poi recuperate
Scattate di nascosto dal fotografo ebreo Henryk Ross per raccontare come si viveva nella città polacca occupata dai nazisti
Henryk Ross è stato un fotografo ebreo che ha documentato la vita nel ghetto di Lodz, il più grande tra quelli occupati dai nazisti dopo quello di Varsavia, in Polonia. Quando nel 1940 i nazisti crearono il ghetto, Ross fu obbligato a lavorare per loro: doveva scattare le fotografie per i documenti identificativi degli ebrei e le immagini di propaganda che ne attestavano la vita ordinata e controllata. Contemporaneamente Ross fece di nascosto e in grande pericolo migliaia di foto non autorizzate e le sotterrò perché non venissero trovate. Quando nel 1945 il ghetto venne liberato le recuperò: sono una parte importante del racconto della vita nel ghetto, e fino al 30 luglio duecento di loro saranno esposte al Museum of Fine Arts di Boston.
Le foto di Ross raccontano eventi tragici, come la deportazione di un gruppo di bambini su un carretto al campo di sterminio di Chelmno, ma anche momenti apparentemente normali, come la foto di una donna con il figlio o di una bambina in un prato. Prima che i nazisti occupassero la città, nel 1939, Ross era un fotografo di sport: dopo l’arrivo dei nazisti iniziò a fotografare la vita quotidiana del ghetto per testimoniare la tragedia che vivevano i suoi abitanti; era molto pericoloso e Ross girava nascondendo spesso la macchina fotografica nella giacca o scattando da piccole fessure nei muri.
Nell’estate 1944 i nazisti, vicini alla sconfitta, iniziarono le grandi deportazioni di massa. Ross, intuendo il pericolo, sistemò seimila dei suoi negativi in piccoli contenitori e poi in un contenitore più grande, di legno foderato con catrame, e lo seppellì vicino alla sua casa, in via Jagielonska. Il ghetto venne liberato il 19 gennaio 1945: nel 1940 c’erano più di 160mila ebrei, dopo la liberazione solo 877. Decine di migliaia furono portati nei campi di concentramento di Auschwitz e Chelmo e altri morirono di fame. Pochi mesi dopo la liberazione Ross recuperò le fotografie: per metà erano rovinate dall’umidità o in stato di deterioramento, ma quelle che si sono salvate sono diventate un documento importante delle condizioni di vita del ghetto.
Nel 1956 Ross andò a vivere in Israele con la moglie e nel 1961 testimoniò nel processo contro Adolf Eichmann, il primo contro gerarchi nazisti a svolgersi in Israele, e durante il quale alcune foto di Ross furono presentate come prove.
La mostra, Memory Unearthed: The Lodz Ghetto Photographs of Henryk Ross è stata organizzata dalla Art Gallery of Ontario di Toronto, che possiede le foto di Ross e le ha raccolte su questo sito.