Trump e la Russia, qualcosa è cambiato
Il segretario di stato americano ha definito i russi "incompetenti" per non avere impedito ad Assad di usare armi chimiche, e non è l'unica critica dei collaboratori di Trump alla Russia
Domenica il segretario di Stato statunitense Rex Tillerson ha dato alcune interviste per parlare di Siria e ha criticato apertamente la Russia per non essere riuscita a frenare in alcun modo l’impiego di armi chimiche da parte del regime del presidente Bashar al Assad, suo alleato. Tillerson ha detto: «Per quale ragione la Russia non sia stata capace di raggiungere questo obiettivo non mi è chiaro. Chiaramente sono stati degli incompetenti e forse sono stati semplicemente manovrati dai siriani». Le dichiarazioni di Tillerson – che sono state le più dure rivolte pubblicamente finora dall’amministrazione Trump contro il governo russo – sono arrivate pochi giorni dopo il primo attacco militare diretto degli Stati Uniti contro il regime siriano, deciso come ritorsione per quello che gli Stati Uniti dicono essere stato un bombardamento chimico compiuto da Assad nella provincia di Idlib, nel quale sono state uccise decine di persone.
Le dichiarazioni di Tillerson sono state l’ultima di una serie di mosse fatte dall’amministrazione Trump per mettere pressione al governo russo sulla Siria; in pratica per convincere i russi a ridurre il loro appoggio al regime di Assad. Gli sforzi americani sono cominciati dopo l’attacco chimico del 4 aprile nella provincia di Idlib, che ha provocato una forte reazione emotiva in Trump: «L’attacco contro i bambini ha avuto un grande impatto su di me. Un grande impatto. È stato orribile. Non c’è molto di peggio. È altamente possibile, anzi sta già succedendo, che il mio atteggiamento verso la Siria e verso Assad cambi molto». Trump ha chiesto così ai suoi consiglieri di sottoporgli delle possibili opzioni, anche militari, per punire il regime di Assad senza però arrivare al “regime change”, cioè a un piano che includesse la sostituzione di Assad al potere. La decisione finale, cioè il lancio di decine di missili Tomahawk contro la base aerea militare siriana da cui erano partiti gli aerei per compiere il bombardamento chimico, era un’opzione che era già stata presentata a Barack Obama nell’agosto 2013, dopo un altro bombardamento chimico compiuto dal regime di Assad contro i civili siriani. In quell’occasione però Obama aveva preferito la soluzione diplomatica a quella militare, secondo molti facendo un errore.
Tillerson non è stato l’unico membro dell’amministrazione Trump ad avere usato toni duri sia contro Assad che contro Putin. Secondo il New York Times, i collaboratori di Trump stanno convincendo il presidente ad adottare un approccio più tradizionale nei confronti della Russia, più vicino a quello che aveva segnato la presidenza di Obama. Questo processo è stato anche influenzato da qualche cambiamento negli equilibri interni dell’amministrazione Trump, per esempio dall’arrivo di HR McMaster, il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale di Trump. McMaster – che ha assunto l’incarico dopo le dimissioni di Michael Flynn, considerato molto vicino alla Russia – è un militare molto esperto e rispettato ed è stato centrale nella decisione di attaccare la base aerea siriana di Shayrat; tra le altre cose, McMaster è riuscito a ridurre il ruolo di Steve Bannon, il consigliere più controverso e influente dell’amministrazione Trump.
Philip H. Gordon, esperto di Medio Oriente, ha spiegato che era inevitabile che i rapporti tra gli Stati Uniti e la Russia diventassero molto più turbolenti rispetto a quanto annunciato e auspicato per mesi da Donald Trump: «L’iniziativa diventiamo-amici con la Russia proposta da Trump era incompatibile con i nostri interessi, e sarebbe finita in lacrime». Tillerson si incontrerà domani a Mosca con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, in quello che sarà il primo incontro di alto livello tra membri dei due governi dopo l’attacco americano contro Assad. Tillerson, scrive la stampa americana, non parlerà solo di Siria, ma affronterà anche altri argomenti molto discussi negli ultimi mesi, come il presunto tentativo del governo russo di influenzare le elezioni in Europa.