In Polonia è entrata in vigore una legge disastrosa per gli alberi
L'ha fatta approvare un controverso ministro dell'Ambiente, e sembra che molti ne stiano approfittando per tagliare alberi senza chiedere permessi
In Polonia si parla molto di una nuova legge – in vigore dal primo gennaio – che, di fatto, permette ai cittadini polacchi di tagliare liberamente molti più alberi rispetto al passato. La legge è nota come “legge Szyszko” – dal cognome di Jan Szyszko, il ministro dell’ambiente polacco – e fa sì che chi voglia tagliare alberi in un terreno di sua proprietà lo possa fare senza chiedere permessi, senza dover pagare una specie di tassa (da usare per piantare nuovi alberi) e senza dover nemmeno comunicare a qualche ufficio pubblico che ha tagliato o ha intenzione di tagliare alberi.
Szyszko ha 72 anni, è ministro dell’Ambiente dal 2015 e lo era già stato due volte in passato (la prima negli anni Novanta). È un membro di Diritto e Giustizia (PIS): il partito di estrema destra della prima ministra Beata Szydło. PIS governa dal 2015, dopo quasi 10 anni di governo di Piattaforma Civica (PO), un partito europeista e di centro-destra, che ora è all’opposizione.
Joanna Mazgajska, dell’Istituto di zoologia dell’Accademia polacca delle scienze – ha detto al Guardian che la “legge Szyszko” «permette di tagliare ogni albero che si trovi in una proprietà privata, anche se quell’albero ha 200 anni». C’è poi un altro problema: la legge vieta di costruire sui terreni in cui sono stati tagliati gli alberi ma non vieta di vendere quel terreno ad altri, che poi successivamente posso farne quello che vogliono.
Il fatto che non ci siano più registri di alcun tipo sugli alberi da tagliare o tagliati, fa sì che non ci siano dati attendibili sul numero di alberi tagliati in questi mesi. Il gestore di una società di giardinieri specializzata nel taglio degli alberi ha detto al Guardian che fino all’anno scorso riceveva una decina di richieste al giorno, e che a gennaio e febbraio sono diventati, in certi giorni, circa 200.
Szyszko, che è anche professore di scienze forestali, rispondendo alle critiche ha detto: «Dobbiamo partire da due cose. Primo: l’uomo è al centro dello sviluppo sostenibile e quindi è l’uomo ad avere – non solo il diritto – ma anche il dovere di usare le risorse naturali. Secondo: lo sviluppo umano non è dannoso per l’ambiente». Szyszko fu molto criticato già l’anno scorso, quando decise di far tagliare alcuni alberi nella foresta Bialowieza, che è la più antica d’Europa. Nel difendere quella decisione, Szyszko citò il libro della Genesi che, spiegò, invita l’umanità a domare la terra. Tra il 2005 e il 2007 provò invece, senza riuscirci, ad approvare la costruzione di un’autostrada in mezzo a un’area verde nel nord-est del paese. Nel novembre 2016 scrisse in una lettera destinata ad altri parlamentari – e poi ottenuta da Greenpeace – di avere intenzione di «fare uno scrupoloso ribaltamento del sistema esistente».