Gli attentati dell’ISIS in Egitto
Più di 40 persone sono state uccise in due esplosioni in altrettante chiese copte, a Tanta e Alessandria
Nella mattina di domenica 9 aprile ci sono stati due attacchi in altrettante chiese copte in Egitto. Il più grave è avvenuto a Tanta, a nord del Cairo, in Egitto: secondo media statali egiziani sono morte almeno 27 persone e circa 70 sono rimaste ferite. Poche ore dopo ad Alessandria d’Egitto c’è stato un secondo attacco, fuori dalla chiesa di San Marco dove aveva appena celebrato una messa Teodoro II, attuale papa della Chiesa copta ortodossa. Il ministro della Sanità egiziano ha detto che nell’attacco di Alessandria d’Egitto sono morte 13 persone. Lo Stato Islamico ha rivendicato entrambi gli attentati attraverso Amaq, la sua agenzia semi-ufficiale. Nel tardo pomeriggio il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha ordinato all’esercito di proteggere alcuni importanti edifici governativi in tutto il paese.
BREAKING: Egypt's president Sisi orders immediate deployment of troops to assist police in protecting vital facilities across country
— Reuters World (@ReutersWorld) April 9, 2017
Il ministero dell’Interno egiziano ha spiegato che l’attacco di Alessandria d’Egitto è stato compiuto da un attentatore suicida che si è fatto esplodere prima di entrare in chiesa, mentre la polizia stava cercando di fermarlo: tra i morti ci sono quattro poliziotti che hanno provato a fermarlo. La prima esplosione, quella di Tanta, è invece stata vicino all’altare, durante la Messa. Alcuni siti d’informazione egiziana hanno anche scritto, come riportato da BBC, che in una moschea di Tanta sono stati trovati degli esplosivi, poi disinnescati.
Come i cristiani cattolici, oggi i copti stanno celebrando la Domenica delle palme. Quella dei copti è una delle più antiche chiese cristiane del mondo. In Egitto i cristiani sono circa il 10 per cento della popolazione. Già in passato in Egitto decine di chiese copte sono state interessate da attacchi e incendi. Nel dicembre 2016 una bomba uccise 25 persone vicino alla cattedrale copta ortodossa di San Marco, nel centro del Cairo: il più grande luogo di culto dei cristiani copti ortodossi al Cairo, sede del patriarca Teodoro II, attuale papa della Chiesa copta ortodossa. Anche quell’attentato fu rivendicato dallo Stato Islamico.
Map locating bomb blast at a church in #Tanta, north of Cairo which has killed at least 15 people, state media reports #Egypt pic.twitter.com/X2IBUKir7L
— AFP News Agency (@AFP) April 9, 2017
I primi cristiani (allora non ancora copti) si stabilirono in Egitto nei primi secoli della cristianità e il copto, che quasi nessuno è più in grado di parlare, è considerato la lingua attualmente più vicina all’egiziano antico, quello che si scriveva con i geroglifici. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, le relazioni tra i copti e i musulmani si sono fatte più tese, anche se durante il regime di Mubarak la costituzione garantiva la libertà religiosa ai copti e il Natale copto (che cade il 7 gennaio) era considerato una festa ufficiale. Dopo la caduta di Mubarak gli scontri sono aumentati.