È morto Gilbert Baker, l’inventore della bandiera arcobaleno
Aveva 65 anni, fu attivista per i diritti LGBT fin dagli anni Settanta e nel 1978 inventò quello che sarebbe diventato uno dei simboli più riconoscibili del Novecento
Gilbert Baker, artista e attivista americano conosciuto soprattutto per avere inventato nel 1978 la famosa bandiera arcobaleno, diventata simbolo dei movimenti per i diritti delle persone LGBT, è morto ieri nel sonno a 65 anni nella sua casa di New York. Uno dei primi a dare l’annuncio è stato l’attivista Cleve Jones, in un tweet in cui lo ha ricordato come suo migliore amico da quarant’anni.
My dearest friend in the world is gone. Gilbert Baker gave the world the Rainbow Flag; he gave me forty years of love and friendship. pic.twitter.com/titd3XZ0zD
— Cleve Jones (@CleveJones1) March 31, 2017
Baker era originario del Kansas, servì l’esercito degli Stati Uniti tra il 1970 e il 1972 ma lo abbandonò all’età di 21 anni dopo essersi appassionato al cucito e trasferito a San Francisco. Erano gli anni in cui nella città nascevano i primi movimenti per la promozione dei diritti dei gay, nei quali Baker rimase per anni molto attivo, diventando anche amico di Harvey Milk, un politico locale di San Francisco e uno dei primi funzionari pubblici a dichiarare pubblicamente la sua omosessualità (quello del film Milk, di Gus Van Sant e con Sean Penn). Il contributo più grande Baker lo diede nel 1978, uno degli anni più importanti per la comunità LGBT, creando la bandiera che avrebbe rappresentato il movimento da lì in poi (e che in inglese viene chiamata anche Gay Pride Flag).
Baker credeva che il messaggio di Milk e degli altri attivisti avesse bisogno di una bandiera attorno alla quale raccogliersi, un simbolo «che dicesse: “Ecco, questo è quello che sono!”». All’epoca il principale simbolo usato dalla comunità era un triangolo rosa con cui gli attivisti ricordavano il pezzo di tessuto che gli omosessuali erano costretti ad indossare durante il regime nazista. Baker pensava che fosse un simbolo potente, ma molto negativo. Ne voleva uno nuovo, che esprimesse gioia e amore: «Qualcosa di bello, qualcosa che venisse da noi e non che fosse stato messo su di noi».
Così un giorno prese alcuni pezzi di tessuto dalla compagnia che produceva bandiere per cui lavorava e si mise a cucire. Ne vennero fuori due bandiere: una bandiera americana con i colori dell’arcobaleno al posto delle strisce rosse e bianche e quella che sarebbe diventata la Gay Pride Flag.
Baker non ha mai raccontato perché gli venne l’idea di utilizzare proprio un arcobaleno, ma secondo molti esperti fu un richiamo all’attrice Judy Garland, la prima icona del movimento gay, morta una decina di anni prima. Il ruolo più famoso interpretato da Garland è stato quello di Dorothy nel Mago di Oz e la canzone più famosa del film è “Somewhere Over the Rainbow”. Quale che fosse l’ispirazione di Baker, la bandiera venne utilizzata per la prima volta durante una manifestazione il 25 giugno del 1978 a San Francisco ed ebbe immediatamente un enorme successo. Pochi mesi dopo, il 27 novembre, Milk e il sindaco della città furono uccisi da un ex dirigente comunale. L’avvenimento scosse molto la comunità omosessuale di tutti gli Stati Uniti. La bandiera di Baker venne utilizzata moltissimo nelle manifestazioni che si tennero nei mesi successivi e divenne così un simbolo mondiale dell’intero movimento LGBT.
La prima versione della bandiera aveva otto strisce di colore, a differenza delle sei che ha oggi. Quando dopo l’assassinio di Milk amici e conoscenti cominciarono a chiedere copie della bandiera alla fabbrica per cui lavorava, Baker decise di eliminare la striscia rosa perché il tessuto di quel colore era difficile da trovare. Qualche mese dopo, per mantenere un numero pari di colori, decise di unire la striscia indaco e quella turchese in un’unica striscia blu. Nel 2015 il MOMA, uno dei più importanti musei di arte contemporanea del mondo, ha deciso di acquistare la bandiera originale, quella ad otto colori, per esporla nella galleria del design insieme al simbolo @, a quello del riciclo e agli altri che hanno segnato la storia dell’ultimo secolo. Dopo la sentenza del 2015 con la quale la Corte Suprema americana ha legalizzato i matrimoni gay negli Stati Uniti, milioni di persone in tutto il mondo hanno cambiato la propria immagine profilo di Facebook sovrapponendoci la bandiera inventata da Baker quasi quarant’anni prima.