Quanti sono gli stranieri che vivono in Italia
Meno di quelli che gli italiani pensano: dove sono e da dove vengono, in numeri
Secondo lo studio Perils of perception dell’istituto britannico Ipsos Mori, nel 2015 gli italiani ritenevano che la percentuale di stranieri sul territorio italiano fosse vicina al 26 per cento. In realtà il dato era ed è tuttora molto più basso: al primo gennaio 2016 gli stranieri residenti erano poco più di cinque milioni, più o meno come gli abitanti del Veneto, e rappresentavano l’8,3 per cento della popolazione residente sul territorio nazionale.
In termini assoluti, l’Italia si trova al terzo posto per numero di stranieri residenti, dopo la Germania e il Regno Unito. In percentuale sul totale, invece, al primo posto c’è l’Austria, dove gli stranieri sono il 13,2 per cento della popolazione residente, seguita poi dall’Irlanda (11,9%) e dal Belgio (11,6%), tutti dati superiori all’8,3% italiano.
Tutti questi numeri devono comunque essere letti tenendo presente che le leggi sulla cittadinanza dei singoli stati europei variano molto da paese a paese: questo fa sì che a parità di situazioni (per esempio a parità di reddito, anni di residenza, lavoro e contributi pagati regolarmente) molte persone che sono riconosciute cittadine in uno stato non lo sono in un altro e modifichino i calcoli sul numero degli stranieri. La Francia, per esempio, ha una legge diversa rispetto all’Italia, che considera cittadini i bambini nati da genitori stranieri sul suo territorio: per questo la popolazione considerata straniera non supera il 6,6 per cento di quella totale.
Un’altra percezione falsata riguarda il genere: si è soliti pensare agli stranieri residenti come uomini, quando la maggioranza è data dalle donne, che sono il 52 per cento del totale. Rispetto ai paesi di origine poi, la comunità straniera in Italia più popolosa è quella che proviene dalla Romania ed è circa il 22,9 per cento del totale degli stranieri (quindi meno di 2 persone per ogni cento residenti in Italia), seguita dall’Albania (9,3%), dal Marocco (8,7%) e dalla Repubblica popolare cinese (5,4%). Questi rapporti si mantengono, con qualche eccezione, anche a livello regionale; le cinque regioni nelle quali la popolazione straniera è più presente in numeri assoluti sono la Lombardia, il Lazio, l’Emilia-Romagna, il Veneto e il Piemonte. Invece nel rapporto tra la popolazione straniera e quella totale l’Emilia-Romagna, la Lombardia e il Lazio restano ai primi posti, ma sono seguiti dall’Umbria, dove gli stranieri sono il 10,87 per cento, la Toscana (10,58 %) e il Veneto (10,13%).