Cosa si sa dell’omicidio di Alatri
Un ragazzo di vent'anni è morto dopo essere stato picchiato fuori da un locale in provincia di Frosinone, le indagini sono ancora in corso
Nella notte tra venerdì e sabato ad Alatri, in provincia di Frosinone, Emanuele Morganti – un ventenne originario della vicina frazione di Tecchiena – è stato violentemente picchiato fuori da un locale del centro ed è morto domenica 26 marzo per le ferite. I giornali di oggi si occupano molto di questa storia, che tuttavia è ancora poco chiara e su cui è iniziata un’indagine dei carabinieri che per ora non ha portato a nessun arresto.
Quello che dicono le prime testimonianze riportate dai giornali è che Emanuele Morganti si trovava con alcuni amici e con la sua ragazza al circolo Arci Mirò di Alatri, dove a un certo punto intorno alle due di notte ha litigato con un altro ragazzo – di origini albanesi, dicono alcuni testimoni – che aveva fatto qualche battuta inappropriata alla sua ragazza. Morganti e l’altro ragazzo sono stati bloccati dai buttafuori e portati fuori del locale, dove però il litigio è continuato, diventando sempre più violento. A un certo punto Morganti è stato colpito alla testa con un oggetto di ferro – un paletto di quelli usati per evitare il parcheggio delle auto sui marciapiedi, scrive Repubblica; una spranga o un cric, dice il Corriere della Sera – e questo gli avrebbe causato le ferite più gravi. Scrive Repubblica: “Emanuele, con fratture multiple al cranio e nella zona cervicale, è stato subito trasferito dal locale ospedale all’Umberto I di Roma, dove ieri sera i medici si sono dovuti arrendere e dichiararne la morte. I familiari hanno acconsentito alla donazione degli organi”.
Non si sa ancora chi sia stato a colpire Morganti – sia Repubblica che il Corriere della Sera dicono però che diversi testimoni avrebbero individuato questa persona – e non è ancora chiarissimo in che modo dal litigio si sia arrivati al pestaggio di Morganti, che secondo diversi testimoni è stato colpito violentemente anche una volta che era caduto a terra senza sensi dopo il colpo ricevuto (il Corriere scrive che il suo volto era irriconoscibile per via dei colpi ricevuti). Le descrizioni dei giornali passano da quelle di una rissa tra due gruppi di persone – gli amici di Morganti e quelli del ragazzo con cui litigava, con 25 persone coinvolte in tutto – a quelle di un pestaggio di molte persone ai danni di una. A questa incertezza si aggiunge che secondo qualcuno anche i cinque buttafuori del locale sembrerebbero aver avuto un ruolo nella rissa, anche se non è chiaro in che termini.
Le indagini dei carabinieri sono iniziate sabato, dopo il ricovero di Morganti. I testimoni principali sono stati interrogati subito e – scrive il Corriere – nove persone ritenute responsabili del pestaggio (tra cui quattro buttafuori del Mirò, dice sempre il Corriere) sono state fermate già sabato notte prima di essere rilasciate. Sulle indagini, Repubblica scrive invece che:
i carabinieri prima e il pm Vittorio Misiti poi hanno ascoltato per un giorno intero oltre 20 persone. Concentrati i sospetti su nove di loro — tre buttafuori albanesi e uno di Ceccano e cinque giovani del posto — gli inquirenti li hanno quindi riconvocati ieri pomeriggio in caserma. «I miei clienti hanno negato di aver picchiato la vittima», assicura il difensore dei buttafuori, Giampiero Vellucci. «Nessun fermo al momento», precisa in tarda serata il maggiore Antonio Contente. Ma la svolta appare vicina. Il pestaggio sarebbe stato ripreso anche da una telecamera di sorveglianza del Comune e ieri sono state acquisite altre immagini delle telecamere del centro storico.