I risultati delle elezioni regionali del Saarland
Ha vinto la candidata della CDU, il partito della cancelliera Angela Merkel, ed è un risultato importante per almeno tre motivi, in vista delle elezioni tedesche di settembre
I risultati ancora parziali delle elezioni regionali di domenica 26 marzo in Saarland – nel sud-ovest della Germania, al confine con la Francia – dicono che l’Unione Cristiano-Democratica (CDU), il partito della cancelliera Angela Merkel, ha vinto nettamente sul Partito Socialdemocratico (SPD) di Martin Schulz. Con circa il 69 per cento delle schede scrutinate, risulta che la CDU abbia superato il 40 per cento dei voti e che l’SPD si sia fermato a circa il 26 per cento: nelle stesse elezioni del 2012 la CDU aveva ottenuto il 35,2 e l’SPD il 30,6.
Nonostante riguardassero una piccola regione della Germania, le elezioni regionali di domenica erano viste da molti come un momento per ottenere qualche indicazione su cosa potrebbe succedere alle elezioni federali del prossimo 24 settembre, quando si eleggeranno i membri del parlamento e di conseguenza il nuovo cancelliere. La situazione politica nel Saarland, infatti, è molto simile a quella nazionale: la CDU e l’SPD governano insieme in una cosiddetta Große Koalition.
Il risultato era poi considerato importante per almeno altri tre motivi. Quelle in Saarland, zona industriale abitata da circa 1 milione di persone, erano le prime dopo l’elezione di Martin Schulz a capo della SPD e la sua candidatura a cancelliere nelle prossime elezioni federali. La candidata dei socialdemocratici in Saarland, Anke Rehlinger, ex campionessa di lancio del peso diventata avvocata e attuale ministra dell’Economia del Saarland, avrebbe dovuto beneficiare del cosiddetto “effetto-Schulz”, secondo l’espressione usata negli ultimi giorni da diversi commentatori. Fino a qualche mese fa i sondaggi nel Land assegnavano alla CDU il 40 per cento circa dei voti, e all’SPD il 25 per cento: dopo “l’effetto Schulz”, la CDU era data al 35 per cento e l’SPD al 33 per cento. I sondaggi e l’analisi politica dell'”effetto-Schulz” non sono stati però confermati: il risultato ha dato credito a coloro che, all’interno della CDU, hanno affermato che la popolarità di cui gode Schulz – ex presidente del Parlamento europeo – è una bolla.
La seconda ragione per cui le elezioni del Saarland erano state particolarmente seguite aveva a che fare con la candidata della CDU, Annegret Kramp-Karrenbauer, che ha 54 anni. Di sinistra rispetto alla linea del suo partito sulle questioni economiche e sociali, ma conservatrice sui temi sociali, la presidente uscente del Saarland è stata spesso definita una “piccola Merkel” o una “Merkel locale”, anche a causa della sua vicinanza personale con la cancelliera. Un cattivo risultato di Kramp-Karrenbauer sarebbe stato necessariamente interpretato come un avvertimento per Merkel. Nell’ottenere invece un risultato migliore rispetto al 2012, la candidata della CDU ha confermato indirettamente la cancelliera, che ha partecipato personalmente alla campagna elettorale.
Se fosse arrivata leggermente dietro la sua avversaria della CDU, la candidata della SPD avrebbe potuto infine sperare di governare il Land formando una coalizione con il partito di estrema sinistra Die Linke, a condizione però che quest’ultimo avesse ottenuto un punteggio sufficiente per formare una coalizione con i socialdemocratici. L’ipotesi si è dimostrata impossibile: Die Linke, secondo i risultati ancora parziali, avrebbe ottenuto il 13 per cento dei voti, tre punti in meno rispetto al 2012. A sei mesi dalle elezioni politiche, la formazione di una coalizione “rossa” in Saarland guidata da SPD e Die Linke sarebbe stata considerata come un possibile segno di cambiamento anche a livello nazionale.
Quelle in Saarland sono state solo le prime di tre elezioni regionali che ci saranno in Germania prima di quelle federali a settembre: le altre due saranno nello Schleswig-Holstein e in Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popolato della Germania.