La legalizzazione della marijuana non sembra influire sul consumo dei giovani
Un sondaggio commissionato dallo stato di Washington – dove la marijuana è legale dal 2012 – smentisce uno degli argomenti di chi è contrario
Secondo un sondaggio tra 37mila studenti delle scuole medie e superiori dello stato di Washington – nel nord-ovest degli Stati Uniti, a nord dell’Oregon – la legalizzazione della marijuana, che nello stato di Washington è avvenuta nel 2012, non ha effetti sulla propensione dei giovani a consumarla. Secondo il sondaggio, condotto dall’Healthy Youth Survey (un ente che controlla la salute dei giovani) e commissionato dallo stato di Washington, il consumo di marijuana tra i giovani è rimasto invariato negli ultimi anni, nonostante sia cambiata la legge che lo regola. Il sondaggio ha chiesto agli studenti di dire se avevano consumato marijuana nell’ultimo mese, e li ha comparati ai dati degli ultimi anni. Quella secondo cui legalizzare la marijuana la renderebbe più accessibile – aumentando quindi il consumo, soprattutto da parte dei giovani – è una delle principali argomentazioni di chi ci si oppone.
Negli Stati Uniti per lo stato federale l’uso e il possesso di marijuana sono illegali da decenni: la cannabis e il THC, il suo principio attivo, sono inclusi nella categoria più alta delle sostanze pericolose, nonostante successivamente ci siano stati diversi tentativi di includerla nelle categorie inferiori. Negli anni diversi stati hanno però avviato politiche autonome di legalizzazione del commercio e dell’uso della marijuana che permettono eccezioni alla regola generale, depenalizzandola e consentendone l’utilizzo per scopi medici o ricreativi. La California è stata il primo stato americano a legalizzare la marijuana per uso terapeutico, nel 1996, seguita negli anni da altri stati, alcuni dei quali l’hanno deciso pochi mesi fa, nello stesso giorno in cui Donald Trump è stato eletto presidente degli Stati Uniti. Dopo aver legalizzato nel 2012 il consumo, la coltivazione e la vendita della marijuana anche a scopo ricreativo, nel 2014 lo stato di Washington ha anche concesso l’apertura di negozi in cui vendere marijuana.
La posizione riassumibile nel concetto “la legalizzazione fa aumentare il consumo” è stata di recente ribadita da Jeff Sessions, ex senatore dell’Alabama molto conservatore e oggi procuratore generale degli Stati Uniti (quello che da noi sarebbe il ministro della Giustizia), che ha detto: «Non penso che gli Stati Uniti possano diventare un posto migliore se le persone di tutte le età, soprattutto quelle più giovani, si fumeranno le canne».
Come ha scritto Christopher Ingraham sul Washington Post, il dibattito gira tutto attorno alla questione che riguarda la presunta dipendenza creata dalla marijuana. Risultati simili a quelli del recente sondaggio fatto nello stato di Washington sono stati ottenuti anche in Colorado, come mostrato da due diversi studi commissionati dallo stato. Per quanto riguarda lo stato di Washington, c’era invece stato uno studio – pubblicato nel 2016 – che aveva parlato di un possibile piccolo aumento nel consumo di marijuana da parte dei giovani. I dati del recente sondaggio sono però considerati più accurati e quindi attendibili. Nora Volkow, direttrice del NIDA (l’istituto nazionale sull’abuso di droghe e sulle dipendenze), ha detto riferendosi anche ad altri stati, che era stata prevista una crescita nel numero dei giovani che avrebbero consumato marijuana ma che «questa crescita non c’è stata».