Sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l’endometriosi è stata riconosciuta come malattia cronica
Nella Gazzetta Ufficiale sono stati pubblicati i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e l’endometriosi è stata riconosciuta come malattia cronica. L’endometriosi colpisce circa una persona su dieci tra donne e ragazze (e cioè circa 180 milioni di donne in tutto il mondo e 15 milioni all’interno dell’Unione Europea): causa la creazione di porzioni di endometrio in altre parti del corpo.
Le tutele previste dai LEA riguardano solo casi di endometriosi “moderata” e “grave (III e IV stadio), e prevedono visite di controllo, 3 tipologie di ecografia differenti e clisma opaco. Qui si possono trovare molti altri dettagli.
L’associazione A.P.E. Onlus (Associazione progetto endometriosi) precisa come i LEA non tengano conto «di un presupposto fondamentale»: la formazione di professionisti specializzati. «Non basterà purtroppo recarsi nell’ospedale più vicino per motivi di comodità guidati solo dalla fruibilità delle tutele previste. Le tutele per essere efficaci dovranno essere attuate in centri pubblici specializzati nella diagnosi e nella terapia dell’endometriosi, poiché la capacità di trattare l’endometriosi è strettamente correlata all’esperienza del ginecologo, maturata attraverso un ampio numero di casi gestiti e alla facoltà di interagire con una equipe multidisciplinare».
I LEA sono un primo passo, ma mancano tutele lavorative, economiche rispetto alle terapie, sostegno psicologico e trattamento dell’infertilità. È necessaria inoltre l’integrazione di altri esami diagnostici ad alta precisione, e un’adeguata assistenza anche per stadi meno severi come prevenzione verso il degenerare della patologia.