Una commissione del Senato USA ha concluso che non c’è alcuna indicazione che la Trump Tower sia stata fatta sorvegliare tramite intercettazioni da Barack Obama
Una commissione del Senato USA ha concluso che non c’è alcuna indicazione che la Trump Tower sia stata fatta sorvegliare tramite intercettazioni dal governo di Barack Obama. Lo ha dichiarato il repubblicano Richard Burr, presidente della commissione.
La storia delle presunte intercettazioni ordinate da Barack Obama nei confronti dell’allora candidato repubblicano alle presidenziali Donald Trump era cominciata lo scorso quattro marzo, con alcuni tweet di Trump. Nel primo dei due, Trump diceva di aver appena scoperto che Obama aveva fatto fare “intercettazioni” nella Trump Tower prima delle elezioni, nel secondo accusava più esplicitamente Obama di aver intercettato le sue telefonate. Il 13 marzo, durante una conferenza stampa, il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer aveva sostenuto che Trump avesse accusato Obama di aver fatto delle “intercettazioni”, tra virgolette, e che quindi quella parola non fosse da prendere sul serio o alla lettera. Mercoledì 15 marzo, in un’intervista su Fox News, Trump aveva invece ribadito le sue accuse dicendo anche che entro due settimane sarebbero usciti nuovi dettagli su questa storia.
Sia Barack Obama che il suo capo della sicurezza ai tempi della presidenza che il capo dell’FBI, James Comey, avevano definito infondate le accuse di Trump: peraltro nel sistema statunitense il presidente non può ordinare intercettazioni su nessuno. Trump avrebbe il potere di desecretare questa eventuale operazione di sorveglianza ma nelle settimane successive non aveva fornito nessuna prova, limitandosi a chiedere al Congresso di indagare sui presunti abuso di Obama.