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  • Mercoledì 15 marzo 2017

La clamorosa fusione tra due squadre di rugby parigine

I due club più famosi della città hanno annunciato a sorpresa che si fonderanno a fine stagione, ma molti giocatori non sono d'accordo e stanno scioperando

Tifosi dello Stade Francais e del Racing Metro durante una partita di campionato del 2015 (Cal Sport Media via AP Images)
Tifosi dello Stade Francais e del Racing Metro durante una partita di campionato del 2015 (Cal Sport Media via AP Images)

L’annuncio della fusione fra le due squadre di rugby più ricche, vincenti e tifate di Parigi, lo Stade Français e il Racing 92, non se l’aspettava nessuno: non era stato anticipato in alcun modo e non se ne era mai parlato seriamente. Ma martedì scorso, con un comunicato congiunto, i due storici club parigini hanno annunciato l’inizio delle procedure che al termini della stagione in corso dovrebbero portare alla fusione delle due società. Nella stessa giornata, l’annuncio è stato fatto alla stampa e al pubblico con una conferenza stampa tenuta dai due presidenti, Jacky Lorenzetti del Racing 92 e Thomas Savare dello Stade Français. I due presidenti hanno spiegato che i club si uniranno creando una nuova entità, costruita sulla “base” del Racing 92, ma continueranno a mantenere strutture amatoriali separate.

Non è esattamente come se Inter e Milan o Roma e Lazio annunciassero di punto in bianco la loro fusione, perché nel rugby le rivalità non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelle del calcio. Ma fra Stade Français e Racing 92, seppur in termine rugbistici, una rivalità sportiva esiste eccome: sono due squadre che per anni si sono contese i principali trofei nazionali, ma soprattutto il riconoscimento come club più vincente e rappresentativo di Parigi. La notizia della fusione non ha sorpreso solo per come è arrivata, e nelle ultime ore stanno uscendo molte ricostruzioni sui presunti veri motivi di una scelta così radicale e inaspettata. L’intera squadra dello Stade Français è in sciopero, cosa che non si era mai verificata in Francia, non giocherà la prossima partita di campionato e sta chiedendo che la fusione venga annullata.

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Lo Stade Français è nato a sua volta da una fusione fra due squadre di Parigi avvenuta nel 1883 (e poi anche da una seconda fusione, avvenuta negli anni Novanta). Ha vinto 14 campionati francesi, una Coppa di Francia e negli ultimi quindici anni è arrivato a giocarsi le finali delle due più importanti coppe del rugby europeo, senza però mai vincerne una. Nella sua storia non è sempre stato ai vertici del rugby francese e per diversi anni ha giocato nella serie minori, ma dagli anni Novanta è tornato stabilmente in prima divisione. Nelle sue squadre ha avuto grandi giocatori, sia francesi che stranieri. I fratelli Mirco e Mauro Bergamasco e Diego Dominguez, tre dei più noti rugbisti italiani degli ultimi vent’anni, hanno giocato lì. E da dodici anni ci gioca anche Sergio Parisse, l’attuale capitano della nazionale italiana, che è anche capitano del club. Il Racing ha una storia simile, è stato fondato nel 1890 ma ha vinto di meno.

Lo Stade Français può dire qualcosa anche ai non appassionati per via delle note e a lungo contestate innovazioni introdotte da Max Guazzini, imprenditore francese e proprietario della squadra dagli anni Novanta al 2011. Guazzini prese il controllo del club nel momento in cui il rugby francese passò al professionismo, e in quel periodo iniziò a introdurre nuove strategie di marketing e a rivoluzionare l’immagine della squadra come nel rugby non si era mai visto prima. Fu l’ideatore di Dieux du Stade, un calendario con le foto dei giocatori dello Stade Français ritratti nudi. Nel 2005 introdusse il rosa come colore sociale principale, con l’idea di creare un contrasto con uno sport generalmente considerato “da duri”, perché di contatto e giocato da uomini prestanti e robusti. Da allora le maglie dello Stade Français hanno rappresentato un vero e proprio genere a parte per il rugby mondiale. Nel corso degli anni la produzione delle maglie della squadra è stata affidata a stilisti – al giapponese Kenzo, per esempio – e artisti. Nelle maglie indossate dai giocatori nelle ultime stagioni si possono trovare temi che fanno riferimento alla mitologia greca, opere di Andy Warhol, ritratti, illustrazioni, riproduzioni di famose opere d’arte, volti femminili e composizioni floreali.

stade-maglieTre maglie da gioco usate dallo Stade Français.

Ora, dopo la notizia della fusione, tifosi e giocatori dello Stade Français temono che la lunga tradizione della squadra possa andare persa. Secondo i piani esposti da Lorenzetti e Savare, più che fondersi, lo Stade Français confluirebbe nel Racing, andando ad arricchire la rosa e la struttura societaria già esistente. Secondo la maggior parte delle ricostruzioni fatte dai giornali, questo dovrebbe avvenire in quanto Savare, presidente e proprietario dello Stade Français, avrebbe deciso da tempo di cedere la squadra, e il Racing avrebbe accettato la proposta considerando i vantaggi delle condizioni favorevoli offerte. I due dirigenti hanno spiegato che la fusione servirà a creare una squadra parigina ancora più competitiva in Europa, con maggiori risorse e strutture all’avanguardia. Inoltre, la fusione sarebbe stata pensata anche per aumentare sensibilmente il numero di tifosi, che negli ultimi anni è calato per entrambi i club.

Nonostante gli annunci ufficiali, l’operazione potrebbe incontrare diverse resistenze. Il comune di Parigi non sarebbe stato avvisato, ma è proprietario dello stadio Jean Bouin, la cui recente ricostruzione è costata più di 150 milioni di euro. Al Jean Bouin ora ci gioca lo Stade Français, mentre il Racing dovrebbe spostarsi a settembre nel suo nuovo stadio di Nanterre, a nord-ovest di Parigi. Un unico club non riuscirebbe in alcun modo a mantenere la gestione di due stadi e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha detto che la dirigenza del nuovo club dovrebbe comunque continuare a pagare l’affitto della struttura, in quanto la sua ristrutturazione ha avuto un costo notevole. Oltre alla questione degli stadi, la fusione dovrà passare anche per Bernard Laporte, ex allenatore dello Stade Français, della nazionale francese e sottosegretario nel secondo governo di François Fillon, ora presidente della federazione rugbistica francese e in rapporti complicati con Savare, che lui stesso, nel 2011, aveva coinvolto nell’acquisto del club.

RUGBYU-FRA-TOP14-RACING-STADE-FRANCAISTifosi e giocatori dello Stade Français all’interno dello stadio Jean Bouin di Parigi dopo l’annuncio della fusione (GettyImages)

Già poche ore dopo l’annuncio, un centinaio di tifosi dello Stade Français si sono ritrovati al Jean Bouin insieme ad alcuni membri della squadra per esprimere il loro disappunto. Martedì l’intera squadra ha proclamato uno sciopero e in assenza del capitano Sergio Parisse, che è in ritiro con la nazionale italiana, il vicecapitano Pascal Papé ha chiesto pubblicamente che la fusione venga annullata. Questa è l’unica condizione posta dai giocatori, che con ogni probabilità non giocheranno la prossima partita di campionato, in programma questo fine settimana. Se non dovesse presentarsi in campo, allo Stade Français verranno inflitti due punti di penalizzazione; se non dovesse presentarsi anche nelle successive due partite, verrebbe estromesso dal campionato francese. Le avversarie dello Stade Français ora temono che l’estromissione possa invalidare il campionato.

La preoccupazione dei giocatori – oltre a una questione personale, dato che molti sono nel club da più di un decennio – riguarda principalmente cosa accadrà a fusione avvenuta. Il Racing 92 infatti dispone di una rosa di giocatori superiore, almeno sulla carta, e avendo più disponibilità economica, recentemente ha potuto ingaggiare diversi noti giocatori. Dan Carter per esempio, uno dei giocatori più forti al mondo, nonché il rugbista più pagato in attività, gioca con il Racing 92 dal 2015. Di conseguenza molti giocatori dello Stade Français si ritroverebbero a fare le riserve, mentre altri verrebbero direttamente tagliati. Insieme, le due squadre ora contano 90 giocatori, ma se si dovesse procedere con la fusione, dovrebbero essere tagliati ben 45 giocatori, e la maggior parte sarà con ogni probabilità dello Stade Français. Ogni squadra francese, inoltre, è tenuta a rispettare un tetto salariale, quindi non sarà possibile trattenere tutti i giocatori più forti. Alcuni hanno già riferito di essere pronti a fare causa ai dirigenti.