Le cose più belle viste nel penultimo turno del Sei Nazioni
L'Inghilterra ha vinto matematicamente il torneo per la seconda volta di fila, Galles e Irlanda se le sono date
La quarta giornata del Sei Nazioni 2017 si è giocata tra venerdì e sabato a Cardiff, Roma e Londra. Nelle partite in programma venerdì e sabato c’erano in palio il Trofeo Giuseppe Garibaldi, che si aggiudica ogni anno la vincente di Italia-Francia, e la Calcutta Cup, che dal 1878 viene assegnata alla vincente dell’incontro tra Inghilterra e Scozia. Al Sei Nazioni quindi era la giornata dei trofei “minori”, ma grazie alla vittoria del Galles sull’Irlanda e dopo la schiacciante vittoria dell’Inghilterra sulla Scozia, è stato assegnato anche il titolo dell’edizione del 2017, che è andato all’Inghilterra per la seconda volta di fila. La nazionale allenata da Eddie Jones si è aggiudicata il torneo con un turno di anticipo dopo aver vinto tutte le partite giocate fin qui, e domenica prossima ha l’opportunità di ottenere anche il suo secondo Grande Slam consecutivo. Per l’Italia, invece, sabato è arrivata un’altra pesante sconfitta, contro la Francia. Se nell’ultima partita, sabato prossimo contro la Scozia, l’Italia non dovesse riuscire a vincere, realizzerà il cosiddetto whitewash – tutte sconfitte – oltre a essere già sicura di ricevere il cucchiaio di legno per l’ultimo posto in classifica.
La prima partita del quarto turno del Sei Nazioni è stata Galles-Irlanda, giocata venerdì sera al Millennium Stadium di Cardiff. Nel primo tempo le due squadre hanno mantenuto un’intensità di gioco impressionante, che si è notata soprattutto negli scontri fisici tra i giocatori. Tra il nono e il decimo minuto di gioco, con l’Irlanda in vantaggio di tre punti, il livello di fisicità della partita è sembrato insostenibile.
L’Irlanda (che ad inizio partita ha provato a riutilizzare il “no ruck”, ma senza successo) è poi andata in difficoltà dopo essersi ritrovata temporaneamente, per due occasioni, senza il suo giocatore più forte, il mediano d’apertura Jonathan Sexton, uscito per dieci minuti dopo aver ricevuto una ginocchiata alla testa e dopo aver ricevuto un cartellino giallo per un intervento falloso. Nei minuti senza Sexton, trascinato dai suoi giocatori più importanti – George North, Dan Biggar e Leigh Halfpenny su tutti – il Galles ha segnato una meta e un calcio di punizione, concludendo il primo tempo in vantaggio 8-6.
L’ultima metà della partita ha mantenuto i ritmi molto elevati della prima. Il Galles ha segnato una meta a quattro minuti dalla ripresa, sempre con North, poi trasformata da Halfpenny. L’Irlanda ha poi provato a riversarsi in attacco, commettendo però diversi errori cruciali, l’ultimo dei quali ha permesso al Galles di segnare la terza e ultima meta della partita con Jamie Roberts.
Nella prima partita del sabato, invece, l’Italia ha perso 18-40 contro la Francia, ottenendo così la sua quarta sconfitta in altrettante partite disputate. Non potendo competere per ottanta minuti contro una nazionale forte come la Francia, l’Italia è partita subito forte, giocando per mezz’ora alla pari degli avversari e andando in vantaggio con una meta di Sergio Parisse dopo appena due minuti.
Il primo tempo si è concluso comunque con la Francia in vantaggio 16-11, e poi non c’è stato più nulla da fare. Il rendimento dell’Italia è via via calato, confermando i noti problemi di tenuta della squadra, mentre la Francia ha corretto il suo gioco, aumentando il ritmo delle azioni e affidandosi all’estro di giocatori estremamente agili e prestanti come Gaël Fickou e Virimi Vakatawa e alla potenza del numero 8 Louis Picamoles. Nel secondo tempo la Francia ha segnato tre mete, tutte trasformate, e un calcio di punizione. A poco più di dieci minuti dal termine Picamoles, uno dei giocatori più prestanti del torneo, ha segnato la terza meta della Francia dopo aver letteralmente sfondato l’opposizione di tre giocatori italiani. L’Italia invece si è limitata a segnare una meta nell’ultimo minuto buono della partita.
Gli scozzesi sono soliti chiamare la partita contro l’Inghilterra la “caccia al pavone”: dove i pavoni, in teoria, dovrebbero essere gli inglesi. Ma sabato pomeriggio la Scozia è stata sconfitta con uno schiacciante 61-21, un risultato così pesante che molti appassionati pensano scherzosamente sia la causa del prossimo referendum sull’indipendenza, di cui ha parlato oggi la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon. Per la Scozia la partita si è complicata fin da subito, dopo l’infortunio di Stuart Hogg, il suo miglior giocatore e probabilmente, in questo momento, il miglior estremo al mondo, e l’uscita dal campo per dieci minuti di Fraser Brown, sanzionato per un pericoloso spear tackle su Elliot Daly.
Da lì non c’è stata più partita e l’Inghilterra, schierata in campo in modo perfetto da Eddie Jones, ha iniziato a segnare un punto dietro l’altro: 30 nel primo tempo e 31 nel secondo, assicurandosi così la vittoria matematica del suo secondo Sei Nazioni di fila ed eguagliando il record di 18 vittorie consecutive in incontri internazionali stabilito dalla Nuova Zelanda l’anno scorso. Pur giocando almeno due partite non al massimo delle sue capacità, l’Inghilterra si è dimostrata una squadra nettamente superiore alle avversarie, creando fra le altre cose delle azioni semplicemente inarrestabili, come questa:
La brutta sconfitta di Londra non danneggerà più di tanto la Scozia, che quest’anno ha disputato uno dei suoi migliori Sei Nazioni ed è cresciuta tantissimo, tanto da riuscire a vincere contro Irlanda e Galles. E non è finita qua, perché la Scozia parte nettamente favorita anche nell’ultima partita contro l’Italia, con l’opportunità di chiudere il torneo con tre vittorie.
La prossima giornata del Sei Nazioni – l’ultima – si terrà fra una settimana, e tutte le partite verranno giocate di sabato. L’Italia giocherà a Edimburgo contro la Scozia alle 12.30, l’Inghilterra sarà contro l’Irlanda e il Galles contro la Francia. Qui la classifica dopo la quarta giornata.