I giornalisti del Sole 24 Ore hanno indetto uno “sciopero a oltranza”
Per protestare contro il direttore Roberto Napoletano, indagato con l'accusa di aver gonfiato le vendite: oggi il giornale non sarà in edicola
Il 10 marzo i giornalisti del Sole 24 Ore, il più importante quotidiano economico italiano, hanno indetto uno “sciopero a oltranza” per protestare contro il direttore Roberto Napoletano, indagato insieme ad altri manager ed ex manager del gruppo per aver falsificato il numero di copie vendute dal quotidiano. Lo sciopero è stato approvato con 142 voti favorevoli su 156, e secondo una nota diffusa dai giornalisti durerà fino alla “rimozione” di Napoletano.
Il caso risale allo scorso autunno, quando alcuni giornalisti del Sole 24 Ore avevano scoperto che il giornale aveva accordi di promozione con una società britannica per la distribuzione di pacchetti di abbonamento al giornale. Secondo alcuni, in realtà la società britannica veniva pagata semplicemente per acquistare gli abbonamenti e gonfiare così il numero di copie digitali che risultavano acquistate. Il Sole 24 Ore è da tempo in crisi di vendite e di gestione editoriale: Napoletano era stato sfiduciato dalla redazione già in ottobre per varie ragioni, ma era stato confermato dal consiglio di amministrazione della società. Qui sotto, il comunicato diffuso dal comitato di redazione del giornale.
L’iscrizione nel registro degli indagati, per il reato di false comunicazioni sociali, del direttore Roberto Napoletano e di altri ex manager del gruppo, compresi l’ex presidente e l’ex amministratore delegato, rappresenta la pagina più buia nella storia del Sole 24 Ore. La redazione ha, sin da ottobre, sfiduciato a larghissima maggioranza il direttore e poi ribadito in più occasioni pubbliche la sua presa di distanza. Già allora era infatti evidente come, al di là delle responsabilità penali che sono ancora da accertare, a Roberto Napoletano dovesse essere attribuito un ruolo di primo piano in una gestione editoriale del tutto deficitaria, che ha contribuito a portare la società sull’orlo del fallimento.
Da ieri è emerso che la Procura di Milano ha acceso un faro anche sulla sua condotta. Al di là dell’esito finale del procedimento penale per la redazione è inammissibile che il giornale della finanza, dell’economia, del diritto possa andare in edicola con la firma di un direttore indagato per un reato assai grave, in ipotesi commesso proprio durante la sua permanenza al Sole 24 Ore. Ritiene pertanto, dopo un voto di oltre il 90% dell’assemblea, di non potere che proclamare uno sciopero a oltranza sino al momento della sua rimozione. Un’iniziativa senza precedenti nella storia sindacale del Sole 24 Ore e che, purtroppo, è l’unica che appare adeguata alla gravità della situazione.
Chiede pertanto all’azionista di maggioranza, Confindustria, una doppia assunzione di responsabilità, da una parte restituendo subito al giornale una guida autorevole e in discontinuità con l’attuale gestione, condizione indispensabile per rendere credibile qualsiasi prospettiva di rilancio; dall’altra procedendo, senza più indugi, alla ricapitalizzazione del gruppo, dopo averne annunciato la disponibilità ormai 6 mesi fa.
Il Cdr