Grandi fotografi e fotografie, a Brescia
Fino al 12 marzo ci sarà la prima edizione del nuovo festival di fotografia, con mostre di Steve McCurry, Uliano Lucas, Caio Mario Garrubba e importanti fotografi di Magnum
Da oggi e fino al 12 marzo si svolgerà la prima edizione del festival di fotografia di Brescia (Brescia Photo Festival), con l’inaugurazione di mostre, incontri con fotografi, workshop e proiezioni di documentari che hanno come tema fotografico le persone (People), con grande spazio al fotogiornalismo.
Tra le mostre consigliate – che continuano tutte oltre la durata del festival – ci sono quella di Steve McCurry, tre mostre dedicate all’agenzia Magnum, una di Uliano Lucas e un’altra di Caio Mario Garrubba. E poi incontri con Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas e Franco Fontana, tra gli altri. Qui trovate il programma completo.
Steve McCurry. Leggere (museo di Santa Giulia, fino al 3 settembre), presenta, in prima mondiale, circa 70 fotografie del fotografo statunitense – probabilmente il più noto fotografo contemporaneo – che ritraggono persone da tutto il mondo mentre leggono e che sono state raccolte anche nell’omonimo libro. Le fotografie saranno accompagnate da una serie di citazioni di brani letterari scelti da Roberto Cotroneo.
Le tre mostre Magnum
In occasione del 70esimo anno dalla sua fondazione, il festival propone tre diverse mostre dedicate alla grande e rinomata agenzia fotografica: Magnum First (museo di Santa Giulia, fino al 3 settembre), con 83 stampe vintage in bianco e nero di grandi fotografi come Henri Cartier-Bresson, Inge Morath, Werner Bischof, Robert Capa e Erich Lessing, tra gli altri, accompagnate da alcuni scritti degli autori. Le immagini fanno parte della prima mostra organizzata da Magnum, presentata tra il giugno 1955 e il febbraio 1956 in cinque città austriache: le foto sono state ritrovate nel 2006 in due casse dimenticate in una cantina di Innsbruck ed è la prima volta che vengono esposte in Italia da quando sono state ritrovate. Magnum – La première fois (stesse sede e date), espone le immagini della “prima volta” di 20 fotografi dell’agenzia, quella in cui hanno iniziato a distanziarsi dai loro maestri e a inventare il loro stile. Ci sono Abbas, Bruce Gilden, Christopher Anderson, Alex Webb, Chien-Chi Chang, Olivia Arthur, David Alan Harvey e Thomas Hoepker, tra gli altri. E infine BresciaPhotos, (alla Camera di Commercio, fino al 12 marzo), con tre reportage sulla città realizzati nel 2003 dai fotografi Harry Gruyaert, Alex Majoli e Chris Steele-Perkins.
La mostra Uliano Lucas. Archeologia del mio vissuto (Ma.Co.f, Centro Italiano di Fotografia, fino al 7 maggio), espone più di 150 immagini realizzate in 50 anni di attività dal fotografo milanese, dai movimenti culturali degli anni Cinquanta alle proteste studentesche degli anni Sessanta fino al terrorismo e le violenze negli anni Settanta, e poi la situazione dei manicomi, nelle carceri e i reportage realizzati in Etiopia, Cina, Sarajevo. Lucas è nato nel 1942 ed è cresciuto nel quartiere di Brera a Milano. Ha collaborato con molte importanti riviste e giornali e può essere considerato uno dei primi fotoreporter freelance in Italia, conosciuto per il suo stile fotografico attento e impegnato.
I cinesi nel 1959 (Ma.Co.f, Centro Italiano di Fotografia, fino al 4 giugno) di Caio Mario Garrubba, raccoglie le foto che il fotografo italiano ha realizzato nel 1959 in Cina. Garrubba fu uno dei pochi fotografi ad essere ammessi nel paese in quegli anni e delle sue foto Goffredo Parise disse:
Caio Garrubba ha fatto delle fotografie sulla Cina che sono la Cina. La Cina ha alcuni caratteri fondamentali, biologici, innanzitutto, poi culturali, estetici, formali; poi sociali e religioso-politici. Infine, forse il più importante, uno individuale. Garrubba li ha semplicemente, didascalicamente, dolcissimamente colti tutti.
Garrubba nacque a Napoli nel 1923 e iniziò a fare fotografie nei primi anni Cinquanta dopo aver abbandonato gli studi di storia e filosofia. È morto nel 2015, a 92 anni, dopo aver smesso di fare il fotogiornalista nel 1990 e essersi fatto apprezzare e conoscere per il suo grande impegno sociale.