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  • Domenica 5 marzo 2017

Come sarà la Nazionale del futuro

L'Italia perderà presto alcuni dei suoi calciatori più esperti, ma sta arrivando una generazione promettente come non accadeva da anni

I quattro giovani dell'Atalanta convocati per l'ultimo stage della nazionale: Mattia Caldara, Andrea Petagna, Leonardo Spinazzola e Andrea Conti (Claudio Villa/Getty Images)
I quattro giovani dell'Atalanta convocati per l'ultimo stage della nazionale: Mattia Caldara, Andrea Petagna, Leonardo Spinazzola e Andrea Conti (Claudio Villa/Getty Images)

Provare a immaginare come si presenterà in futuro una nazionale di calcio è difficile, probabilmente impossibile quando si cerca di farlo in anticipo di una decina di anni. A dimostrarlo sono i tanti tentativi fatti da giornali e riviste sportive nel passato. Nel 2006, per esempio, Sportweek, il settimanale della Gazzetta dello Sport, mise insieme i nomi di giovani italiani che avremmo potuto vedere in nazionale una decina di anni dopo. La formazione ipotetica era composta da qualche giocatore che effettivamente entrò nel giro della nazionale – come Mario Balotelli, Alberto Aquilani e Domenico Criscito – ma anche da molti giovani che non solo non finirono mai in Nazionale, ma che in Serie A non durarono neanche qualche anno. Gente come Gabriele Paonessa, Cesare Rickler Del Mare, Fernando Forestieri e Massimiliano Tagliani, di cui probabilmente in molti non hanno mai sentito parlare.

Anche avendo delle buone conoscenze sul calcio è difficile fare questo tipo di previsioni, per via delle cose che non si possono conoscere con certezza: possono capitare molti imprevisti, anche nel giro di pochi anni, in grado di modificare o interrompere la traiettoria di una carriera. Un calciatore che sembra avere il potenziale per diventare molto forte, per esempio, può avere difficoltà a seguire lo stile di vita richiesto dal calcio professionistico e a gestire la propria carriera — come è capitato nel caso di Balotelli e in parte anche ad Antonio Cassano — può infortunarsi gravemente bloccando o ritardando il suo processo di crescita o, più semplicemente, può dimostrarsi non adatto ai livelli più alti.

La Nazionale italiana però si trova con molti dei suoi giocatori più noti ed esperti, che negli ultimi anni sono stati la sua colonna portante, nella fase finale della loro carriera – parliamo di Buffon, oggi 39enne, del 35enne Andrea Barzagli, di Daniele De Rossi, di Marco Parolo, 32 anni, e Giorgio Chiellini – ma ci sono un gran numero di calciatori giovani, molti dei quali già con una certa esperienza in Serie A, pronti a prenderne il posto. Non c’è bisogno quindi di fare previsioni nel lungo termine: il cambiamento sta avvenendo adesso.

In una recente intervista a Repubblica, l’allenatore dell’Italia Gian Piero Ventura ha parlato del modo in cui pensa di gestire l’abbondanza di giovani, molti dei quali molto talentuosi, con cui si trova alle prese. Come era solito fare il suo predecessore Antonio Conte, Ventura li sta convocando periodicamente a Coverciano per dei brevi stage di allenamento, per abituarli ai sistemi di gioco con cui sta facendo giocare la squadra e anche a quelli con cui ha intenzione di farla giocare nel prossimi mesi. La lista dei convocati dell’ultimo stage andava dai terzini Antonio Barreca e Andrea Conti agli attaccanti Andrea Petagna e Federico Di Francesco. Fra di loro ci sono anche giocatori più anziani ed esperti, come il 27enne Gianluca Lapadula e il 25enne Roberto Inglese, la cui preparazione ad una eventuale convocazione, tuttavia, potrebbe risultare più utile nel breve termine.

Ai Mondiali del prossimo anno, di convocati a questi stage probabilmente ne vedremo solamente un paio e, a meno di infortuni e altri imprevisti, la formazione con cui l’Italia andrà a giocare la Coppa del Mondo in Russia non sarà molto diversa da quelle viste nelle ultime partite disputate. Si sa che Buffon ci sarà, e a meno che non subisca un rapido calo nelle prestazioni, per via dell’età, Gianluigi Donnarumma, il 18enne portiere prodigio del Milan, starà in panchina. In difesa ci saranno ancora Chiellini e Bonucci, che il prossimo anno avranno rispettivamente 33 e 31 anni, l’età in cui molti difensori solitamente raggiungono l’apice della loro carriera, affiancati da uno fra Daniele Rugani e Alessio Romagnoli, che saranno entrambi 23enni nel 2018 e sono già stabilmente nel giro dei convocati. A centrocampo sarà difficile vedere ancora Daniele De Rossi (34 anni all’inizio dei prossimi Mondiali) e Marco Parolo (33), con Claudio Marchisio che assumerà il ruolo di giocatore “anziano” del reparto accanto a Marco Verratti, che in questo momento è l’unico vero giovane fuoriclasse a disposizione di Ventura. Infine, gli attaccanti che già siamo abituati a vedere giocare in nazionale, cioè Belotti, Immobile e gli esterni Insigne e Candreva, si troveranno, chi più chi meno, nel pieno della loro maturità calcistica.

italia2018v1Tra parentesi l’età che ciascun giocatore avrà all’inizio dei prossimi Mondiali.

Ma in un anno e mezzo le cose possono cambiare rapidamente: alcuni giocatori potrebbero rimanere fuori dal giro dei convocati, per diversi motivi, altri invece potrebbe ritagliarsi uno spazio continuando a giocare bene nei propri club. Buffon, per esempio, potrebbe iniziare ad avere delle difficoltà a reggere l’intensità di partite in cui gli avversari calciano molto in porta; Chiellini, che per dare il meglio di sé ha bisogno di essere costantemente in tensione, da qui in avanti potrebbe subire un calo di forma, non riuscendo più a garantire la solidità del passato; De Sciglio potrebbe mancare di continuità con il Milan ed essere superato da Antonio Barreca e Davide Zappacosta del Torino, che Ventura conosce bene, così come Alessandro Florenzi potrebbe prendere il posto di Matteo Darmian a destra; Bernardeschi e Berardi – ma anche Sansone del Villarreal – potrebbero continuare a crescere in maniere costante, tanto da non poter non essere schierati titolari, o almeno alternati a Candreva e Insigne, due scelte di alto livello.

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Il 3-4-3 è il modulo usato nell’ultima partita dell’Italia, l’amichevole pareggiata 0-0 contro la Germania a novembre. Ma sia negli stage che negli allenamenti della nazionale maggiore, Ventura sta lavorando per allontanarsi dal 3-5-2 “ereditato” dalla gestione di Antonio Conte per introdurre gradualmente il 4-2-4, che sembrerebbe il modulo giusto per sfruttare al massimo l’abbondanza di esterni di qualità in circolazione. Con il 4-2-4 rimarrebbero probabilmente tutti i giocatori impiegati nel 3-4-3, con l’aggiunta di un centravanti, ed è probabile che in Russia vedremo una nazionale simile a questa:

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Alcuni giocatori, come Insigne, Zaza, Florenzi, Verratti e De Sciglio, sono in nazionale da tempo mentre Bernardeschi, Gagliardini, Berardi, Belotti, Rugani e Romagnoli hanno esordito recentemente e ci si aspetta che col passare dei mesi diventino via via sempre più importanti. Altri invece dovranno aspettare ancora qualche tempo prima di esordire, ma a giudicare da quello che stanno facendo ora con le proprie squadre di club, non ci sarà molto da aspettare. Parliamo del centrale e dei terzini dell’Atalanta Mattia Caldara, Leonardo Spinazzola (entrambi di proprietà della Juventus) e Andrea Conti; dei centrocampisti Danilo Cataldi, Manuel Locatelli, Mattia Benassi e Stefano Sensi, che vanno dai 19 a 22 anni; di Gianluca Caprari, 23enne attaccante del Pescara, di Federico Chiesa della Fiorentina e Pierluigi Gollini, portiere di 21 anni, ora all’Atalanta, che ha esordito in Serie A nel 2015 con l’Hellas Verona.

Questi, quindi, potrebbero essere i giocatori presi in considerazione dopo i Mondiali in Russia del 2018 da chi sarà l’allenatore dell’Italia, magari ancora Ventura:

italia2018v4Sono evidenziati in giallo i giocatori che ancora devono esordire con la nazionale maggiore.

Oltre a loro, la nazionale ne avrà molti altri da tenere d’occhio, più giovani o con meno esperienza dei loro coetanei: parliamo di Ricci, Politano e Pellegrini del Sassuolo, del recente acquisto della Juventus Riccardo Orsolini, ora in Serie B con l’Ascoli, dei due giovani italiani più promettenti dell’Inter, il terzino Federico Dimarco e l’attaccante Andrea Pinamonti, e di Davide Calabria, ventenne terzino con tredici presenze nel Milan.