Le uniche due persone che sanno già chi ha vinto l’Oscar
Sono due dipendenti di una grossa società di consulenza incaricata del conteggio dei voti, e ogni anno per qualche giorno sono gli unici a conoscere tutti i nomi dei vincitori
Qualche giorno prima che gli Oscar del 2016 venissero assegnati, il giornalista statunitense di Bloomberg Kyle Stock scriveva: «Hollywood non è brava a tenersi i segreti. Negli ultimi anni alcune delle sue star più famose hanno visto le loro foto private pubblicate su Internet, e pochi mesi dopo Sony Pictures ha subìto un grave attacco hacker che ha causato una piccola crisi diplomatica. A dicembre chiunque avesse voluto vedere The Revenant, candidato all’Oscar per il miglior film, poteva trovarne facilmente una versione diffusa su internet pochi giorni prima che il film uscisse al cinema. Come mai allora i nomi dei vincitori dell’Oscar non trapelano mai in anticipo? Perché l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che assegna i premi Oscar, diffida comprensibilmente dei computer. Quando si tratta di votare, l’Academy fa le cose all’antica».
Non è mai successo che il nome del vincitore di un premio Oscar trapelasse al pubblico prima dell’apertura delle varie buste, che avviene rigorosamente la sera della cerimonia di premiazione (che quest’anno si tiene nella notte fra domenica 26 e lunedì 27 febbraio). Nemmeno l’Academy ha la possibilità di maneggiare le schede con i voti, sia quelle ricevute online che quelle cartacee: vengono consegnate direttamente alla PricewaterhouseCoopers (PwC), società specializzata in servizi professionali di revisione di bilancio, consulenza legale e fiscale che si occupa anche della revisione dei conti dell’Academy. Una volta arrivate a PwC, le schede vengono gestite da un gruppo che non supera le sei persone, e le 24 categorie premiate sono divise in modo che solo due persone del gruppo abbiano il quadro completo di chi ha vinto: da tre anni sono Martha Ruiz e Brian Cullinan, della sede di Los Angeles di PwC, i quali hanno il compito di contare i voti dei circa 6.300 membri aventi diritto.
Negli ultimi anni la maggior parte dei voti viene trasmessa online, ma alcuni membri dell’Academy, forse per timore che i propri account vengano violati, usano ancora schede cartacee. Una volta arrivati a PwC, i voti vengono stampati e contati a mano e a porte chiuse. l conteggio inizia il mercoledì mattina e i vincitori vengono decretati entro il venerdì precedente alla cerimonia. Ruiz e Cullinan dovranno compilare i cartoncini per i presentatori – e memorizzare ciascun vincitore, nel caso qualcuno di essi sparisca – e andare a casa. Per circa due giorni saranno praticamente le uniche persone al mondo a conoscere i vincitori degli Oscar.
Il giorno della cerimonia vengono scortati sul posto da alcuni agenti del LAPD, la polizia di Los Angeles, percorrendo due strade diverse: ciascuno ha nella propria valigia l’elenco completo dei vincitori. Nel caso succeda qualcosa a uno dei due — un contrattempo, o qualcosa di più grave — l’altro potrà presentarsi in tempo alla cerimonia, garantendo così il regolare svolgimento delle procedure. Non è mai capitato nessun grosso contrattempo e, paradossalmente, i momenti più delicati avvengono nel giorno stesso della cerimonia, fra il red carpet e la diretta. Nel 2015, per esempio, Cullinan avrebbe dovuto salire sul palco solamente per mostrare la valigia con i risultati. Da regolamento non avrebbe dovuto parlare ma il presentatore, Neil Patrick Harris, decise di improvvisare. Cullinan si ritrovò così con un microfono davanti a 40 milioni di spettatori: Harris fece due battute ma poi tagliò corto.
Domenica sera Ruiz e Cullinan arriveranno al Dolby Theatre di Los Angeles, percorreranno il red carpet e poi seguiranno le premiazioni dietro le quinte. Potranno anche intervenire nel corso della cerimonia, ma solo nel caso in cui qualcosa nell’assegnazione dei premi vada storto. Nel caso tutto dovesse andare secondo i piani, invece, la loro presenza non verrà notata da nessuno.