La storia del video di Follonica
Tre persone sono indagate per aver chiuso due donne rom in un gabbiotto per i rifiuti di un supermercato, dopo aver ripreso la scena con il cellulare e diffuso il video sui social
Tre uomini italiani, dipendenti della catena tedesca di supermercati Lidl, sono indagati dalla procura di Grosseto per sequestro di persona per aver rinchiuso due donne rom nel gabbiotto per i rifiuti del supermercato per cui lavorano a Follonica, dopo averle sorprese a rovistare. I tre uomini hanno filmato la scena con un telefonino giovedì 23 febbraio, riprendendo sia loro che le due donne rinchiuse nel gabbiotto dei rifiuti, e poi hanno pubblicato il video sui social network, causando la denuncia.
Nel video i tre uomini prendono in giro le due donne, una delle quali urla molto forte e si lamenta, dicendo che non avrebbero dovuto entrare in quella zona – “l’angolo rotture” – e dicono loro che “ora sono in gabbia”. Il gabbiotto è una piccola area all’esterno del supermercato, recintata e chiusa anche sopra con delle griglie, in cui ci sono i cassonetti per l’immondizia. Le due donne probabilmente erano entrate per recuperare qualcosa dai bidoni; i tre uomini, come si vede nel video, hanno poi bloccato la porta del gabbiotto con un muletto impedendo loro di uscire. Le due donne sono state fatte andare via dopo pochi minuti, scrivono i giornali.
Il video pubblicato online è stato visto migliaia di volte e, scrive Repubblica, i carabinieri di Follonica avrebbero cominciato l’indagine dopo averlo visto loro stessi, riuscendo poi a contattare le due donne e a risalire all’identità degli uomini che hanno girato il video (due si vedono in volto chiaramente). Lidl, con un messaggio sulla sua pagina Facebook, ha condannato le azioni dei suoi dipendenti, che secondo Repubblica potrebbero essere sospesi dal lavoro.