Trump ha cancellato una direttiva di Obama sugli studenti transgender
Era quella che chiedeva alle scuole americane di lasciare che gli studenti transgender usassero i bagni in cui si sentivano più a loro agio
Negli Stati Uniti l’amministrazione Trump ha cancellato una direttiva dell’ex presidente Barack Obama che chiedeva alle scuole di tutto il paese di lasciar decidere agli studenti transgender quali bagni usare, in armonia con le leggi contro la discriminazione sulla base del genere e dell’orientamento sessuale. La direttiva di Obama (dunque non una legge vera e propria) era arrivata dopo la contestata legge “anti-gay” del North Carolina, che obbligava le persone transgender a utilizzare bagni o spogliatoi pubblici che corrispondessero al loro sesso di nascita. Già in campagna elettorale Trump aveva annunciato che avrebbe cancellato la misura di Obama, perché secondo lui entrava in una questione che avrebbe dovuto essere pertinenza dei singoli stati e delle scuole, e non prevedere una indicazione a livello federale. La direttiva è stata revocata con una lettera congiunta dei più importanti funzionari per i diritti civili del dipartimento di Giustizia e del dipartimento dell’Istruzione.
La decisione dell’amministrazione Trump non impedirà alle singole scuole che vorranno farlo di lasciare che gli studenti transgender usino i bagni in cui si trovano meglio. E non entrerà immediatamente in vigore, cancellando la direttiva di Obama, perché un tribunale federale deve ancora esprimersi in una causa contro la direttiva dell’amministrazione precedente intentata da undici stati.
Le posizioni personali di Donald Trump in materia di diritti per le persone LGBTQ sono un po’ meno conservatrici di quelle dei Repubblicani più vicini ai gruppi religiosi cristiani: per esempio anche durante la campagna elettorale Trump diceva di considerare i matrimoni gay un fatto compiuto e che non aveva intenzione di tornarci sopra. La revoca della direttiva di Obama sui bagni nelle scuole appare come una delle concessioni di Trump a quelli tra i suoi sostenitori che si oppongono alle posizioni progressiste sui diritti civili. Secondo fonti Repubblicane anonime consultate dai giornali americani, la questione ha però creato una spaccatura momentanea all’interno dell’amministrazione: inizialmente la segretaria del dipartimento dell’Istruzione Betsy DeVos si è opposta all’iniziativa, preoccupata dell’effetto che potrà avere nella vita di molti ragazzi transgender.
È stato il procuratore generale Jeff Sessions a insistere per revocare la direttiva di Obama: quando DeVos si è detta contraria, Sessions si è rivolto direttamente al presidente Trump che ha detto a DeVos di cedere; a quel punto la segretaria all’Istruzione ha messo da parte la sua posizione, per non doversi dimetter. La sera del 22 febbraio comunque DeVos ha espresso le sue preoccupazioni in un comunicato in cui, senza citare gli studenti transgender, ha detto di considerare un «obbligo morale» per tutte le scuole americane proteggere ogni studente da qualsiasi forma di discriminazione, bullismo e molestia. Lo stesso concetto è stato espresso anche nella lettera che ha cancellato la direttiva di Obama, su richiesta di DeVos: «Tutte le scuole devono assicurarsi che gli studenti, compresi gli studenti LGBT, possano imparare e crescere in un ambiente sicuro».