C’è un primo accordo tra tassisti e governo
Dopo giorni di manifestazioni e violenze, i sindacati hanno accettato di far riprendere il servizio e il governo si è impegnato a fare un nuovo decreto su Uber e gli altri entro un mese
Gli oltre venti sindacati che rappresentano i tassisti hanno raggiunto un accordo con il governo, che si è impegnato a rivedere parte delle regole contenute nel cosiddetto “decreto Milleproroghe”, che negli ultimi giorni aveva portato a manifestazioni e proteste da parte dei conducenti di taxi, diventate in alcuni casi violente soprattutto nella giornata di ieri a Roma. L’accordo è stato trovato dopo quasi cinque ore di confronto tra i rappresentanti dei sindacati e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, terminato nella tarda serata di ieri presso la sede del ministero a Roma. Delrio aveva detto di essere disposto a rivedere alcune decisioni assunte del governo a patto che terminassero “violenze e minacce” da parte dei manifestanti. L’accordo prevede che le proteste siano interrotte “immediatamente” e che i taxi tornino a fornire il loro servizio pubblico.
Da giorni i tassisti protestavano contro una norma inserita nel Milleproroghe che rinviava, alla fine di quest’anno, l’emanazione di un decreto per regolamentare il funzionamento dei servizi alternativi ai taxi per il trasporto di persone con autista, come avviene con sistemi come Uber e con le auto a noleggio con conducente (NCC). I regolamenti comunali impongono già alcuni limiti a Uber e NCC proprio per evitare che il loro servizio sia di fatto identico a quello classico dei taxi, ma secondo i tassisti le regole non sono sufficienti e di fatto Uber e le auto NCC forniscono lo stesso servizio ma senza il vincolo di avere una licenza (di solito molto costosa perché il loro numero è calmierato: sono licenze che i comuni erogano gratuitamente, e che i tassisti poi comprano e vendono tra loro).
I tassisti protestavano anche contro un emendamento approvato in fase di discussione al Senato, presentato da Linda Lanzillotta (Partito Democratico), che sospendeva fino alla fine dell’anno l’introduzione di alcune nuove norme per limitare ulteriormente le attività di Uber e delle auto NCC. Tra le regole sospese c’erano il divieto per questi servizi di ricevere e accettare chiamate dei clienti mentre si trovano per strada, anche attraverso sistemi come app per gli smartphone (alla base del funzionamento di Uber). Un’altra regola rinviata avrebbe obbligato gli autisti a tornare alla loro autorimessa dopo ogni corsa, prima di accettarne un’altra.
Le manifestazioni contro il Milleproroghe e l’emendamento Lanzillotta erano durate diversi giorni, e avevano coinvolto un alto numero di tassisti soprattutto nelle città dove sono attivi i servizi come Uber. A Milano e Roma per alcuni giorni era diventato molto difficile prenotare un taxi, con conseguenti problemi anche per il traffico. Ieri a Roma a causa di alcuni gruppi di violenti ci sono stati scontri con la polizia, lanci di oggetti contro il palazzo di Montecitorio (la sede della Camera), l’utilizzo di bombe carta, cori con insulti verso i parlamentari e i ministri del governo Gentiloni, saluti romani, giornalisti malmenati e intimidazioni nei confronti degli autisti di Uber e degli altri servizi.
Dopo cinque ore di incontro con le sigle sindacali al ministero dei Trasporti, è stata trovata una mediazione con un impegno da parte del governo a produrre un nuovo decreto ministeriale, con regole riviste per Uber e NCC tali da superare anche l’emendamento Lanzillotta. Il governo emanerà il decreto entro i prossimi 30 giorni, evitando in questo modo di rinunciare all’approvazione del decreto Milleproproghe, sul quale proprio ieri ha posto la fiducia alla Camera. Non ci sono ancora molti dettagli su che cosa sarà contenuto nel nuovo provvedimento, ma il viceministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, ha spiegato che sarà formulato un decreto interministeriale per la lotta all’abusivismo. I sindacati parteciperanno ad alcune altre riunioni al ministero prima della stesura del decreto e degli altri provvedimenti che riguardano taxi e automobili con autista.
Al termine della riunione di ieri al ministero dei Trasporti, alcuni rappresentanti sindacali sono usciti dal palazzo per spiegare i termini dell’accordo e chiederne l’approvazione ai manifestanti, che qualche minuto dopo hanno accettato. Nelle prossime ore il servizio taxi dovrebbe tornare regolare in tutte le principali città, hanno poi spiegato i rappresentanti sindacali.