Elor Azaria, il soldato israeliano che lo scorso marzo aveva ucciso un attentatore palestinese immobile, è stato condannato a un anno e mezzo di carcere
Il soldato israeliano Elor Azaria, che il 24 marzo 2016 aveva ucciso un attentatore palestinese immobile, è stato condannato per omicidio con una pena di un anno e mezzo di carcere. L’accusa aveva chiesto dai tre ai cinque anni: i giudici del processo hanno spiegato che la gravità di quanto accaduto è mitigata dal fatto che Azaria si trovava in una situazione di combattimento.
Azaria sparò un colpo alla testa di un palestinese rimasto ferito e immobile a terra dopo aver cercato di accoltellare un militare in un quartiere della città di Hebron, in Cisgiordania; la scena fu ripresa da un video che circolò moltissimo e Azaria fu arrestato dalla polizia militare. Per l’esercito israeliano i soldati possono uccidere un’altra persona se si sentono minacciati, ma questo non è il caso di Azaria, che come mostra il video e come hanno stabilito i giudici ha sparato con l’intento di uccidere.
ll portavoce dell’esercito disse che il gesto di Azaria non aveva nulla a che fare con la cultura dell’esercito israeliano né con quella del popolo ebraico, ma nel corso dei mesi diversi movimenti e partiti di estrema destra israeliani hanno organizzato manifestazioni in sostegno del soldato per chiederne la grazia. Anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto che Azaria sia graziato.