Cos’è la storia della guardia nazionale per contrastare l’immigrazione negli Stati Uniti
Un documento pubblicato da Associated Press è stato ripreso dai media di tutto il mondo, ma era solo una proposta e non arrivava dalla Casa Bianca
Venerdì pomeriggio Associated Press, la più importante agenzia di stampa statunitense, ha pubblicato un documento che ha presentato come una bozza preparata dal dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti per proporre l’utilizzo di fino a 100mila soldati della guardia nazionale – la principale forza militare di riservisti americana – per trovare e espellere gli immigrati irregolari. La Casa Bianca ha detto di non avere niente a che fare con la proposta. Il portavoce Sean Spicer ha definito la notizia di AP «falsa al 100 per cento», spiegando che Trump non vuole utilizzare i riservisti per contrastare l’immigrazione irregolare senza però smentire che la proposta sia stata discussa in qualche livello dell’amministrazione: «Non so cosa ci possa essere là fuori, ma so che non c’è l’intenzione di fare quello che è potenzialmente proposto [nel documento]».
Nonostante la smentita, e nonostante da subito non fosse chiara la reale rilevanza del documento di 11 pagine pubblicato da AP, la notizia è stata ripresa ampiamente dai giornali americani e anche da quelli italiani. Associated Press, a sostegno della rilevanza della proposta, ha scritto che il documento è stato preparato da John Kelly, segretario del Dipartimento per la Sicurezza Interna: la vice portavoce della Casa Bianca Sarah Huckabee Sanders ha però detto di non sapere chi abbia compilato la bozza, ma che non è stato Kelly né qualcuno che lo ha fatto su sua richiesta.
La proposta avrebbe previsto la mobilitazione di fino a 100mila riservisti per cercare e riportare in Messico gli immigrati irregolari in 11 stati: non solo quelli al confine con il Messico, come California, Arizona, New Mexico e Texas, ma anche Oregon, Nevada, Utah, Colorado, Oklahoma, Arkansas e Louisiana. In tutto, nell’area interessata dalla proposta vivono 11,1 milioni di immigrati irregolari, secondo uno studio del 2014 del Pew Research Center.
Se applicata, sarebbe stato un dispiegamento militare senza precedenti, insolito anche perché avrebbe interessato aree molto più a nord di quelle dove solitamente si contrasta l’immigrazione irregolare. Un funzionario del dipartimento per la Sicurezza Interna ha spiegato però ad AP che il documento era una bozza in una fase molto iniziale, e non era stata presa seriamente in considerazione né fatta vedere a Kelly. Le uniche informazioni raccolte da AP che potrebbero mettere in discussione questa tesi sono piuttosto deboli: l’agenzia parla di alcuni dipendenti del dipartimento che hanno detto di aver saputo da dei loro colleghi che la bozza è stata discussa almeno fino allo scorso 10 febbraio.