È morto Jannis Kounellis, pittore e scultore
Aveva 80, era nato in Grecia ma si era trasferito in Italia negli anni Cinquanta: è stato uno dei più grandi esponenti dell'arte povera
Jannis Kounellis – pittore e scultore greco, esponente della cosiddetta “arte povera” – è morto a 80 anni a Roma, dopo un ricovero a Villa Mafalda. Kounellis era nato in Grecia il 23 marzo 1936 ma aveva vissuto per molti decenni in Italia. Si trasferì a Roma negli anni Cinquanta, per studiare all’Accademia delle belle arti. Nella prima metà degli anni Sessanta si dedicò soprattutto alla pittura, avvicinandosi poi col tempo alla scultura. Kounellis fu associato alla cosiddetta “arte povera” nel 1967: il concetto fu introdotto dal curatore Germano Celant.
Kounellis fece la sua prima importante mostra alla galleria “La Tartaruga” di Roma, in via del Babuino, in pieno centro. Nella seconda metà degli anni Sessanta iniziò a sperimentare con la scultura e con opere più complicate, con diversi materiali. Come ha scritto Raffaella De Santis su Repubblica, mise insieme «animali vivi e putrelle di ferro, sacchi di juta: pezzi di carne e legno». Parlando di Kounellis, De Santis ha anche scritto: «Quando doveva spiegare a chi si era ispirato, quando gli veniva chiesto di fare il nome di un maestro, un modello, lui rispondeva Pollock. Non amava la pop art, ma paragonava Pollock ai grandi innovatori del passato, a Caravaggio e Masaccio».
Alla fine degli anni Sessanta, Kounellis iniziò a fare mostre ed esposizioni sempre più complesse: nel 1969 usò ad esempio dei cavalli, vivi. Nel 1972 Kounellis partecipò invece per la prima volta alla Biennale di Venezia e divenne un artista noto in tutto il mondo, con esposizioni in diversi continenti. Soprattutto in Sudamerica, in Argentina e in Uruguay, dove negli anni dopo il Duemila organizzò alcune apprezzate esposizioni. Intervistato da Repubblica nel 2014 Kounellis parlò della sua passione per le scenografie teatrali.