PewDiePie si è messo molto nei guai
Lo youtuber più famoso del mondo ha perso i suoi accordi con Disney e altre società, dopo aver usato frasi naziste e discorsi di Hitler per far ridere nei suoi video
PewDiePie, lo youtuber più famoso al mondo con oltre 53 milioni di iscritti al suo canale YouTube, sta passando un periodo molto complicato a causa di alcuni video pubblicati nei mesi scorsi contenenti battute sugli ebrei e riferimenti al nazismo, secondo lui utilizzati in tono ironico e per far ridere. Il caso ha assunto maggiore rilevanza in seguito a un’inchiesta del Wall Street Journal, che ha controllato i video di PewDiePie trovandone diversi con riferimenti agli ebrei e al nazismo. Disney, che aveva un accordo commerciale con PewDiePie attraverso una propria società controllata, ha annunciato di avere rescisso il contratto con lui, che dovrà quindi cercare nuovi partner per le sue produzioni. I video di PewDiePie raccolgono svariati milioni di visualizzazioni e ciascuno gli frutta centinaia di migliaia di dollari grazie alle pubblicità mostrate da YouTube, che trattiene per sé parte dei ricavi. La fine dell’accordo commerciale potrebbe quindi avere conseguenze per i suoi affari, senza contare il danno d’immagine.
Il vero nome di PewDiePie è Felix Kjellberg, un ragazzo svedese di 27 anni diventato famoso grazie ai suoi video in cui gioca ai videogiochi, interagisce con chi lo segue sui social network, tiene discorsi sui temi più disparati e spesso con battute comiche e umorismo demenziale. In pochi anni i suoi video sono stati visti 14,7 miliardi di volte, un record per qualsiasi youtuber. Il suo canale è primo per numero di iscritti; il secondo in classifica raccoglie all’incirca la metà dei suoi follower. Il pubblico di PewDiePie è molto giovane e quasi per i 4/5 è composto da persone con meno di 20 anni, perfetti per gli annunci pubblicitari online, e questo spiega in parte il suo successo commerciale.
Dal 2012 PewDiePie fa parte di Maker Studios, una società che ha investito in alcuni degli youtuber più promettenti offrendo loro assistenza e sistemi per farsi conoscere meglio quando erano ancora agli esordi. Considerati i suoi risultati finanziari e la possibilità di rafforzare la propria presenza online, nel 2014 Disney ha acquisito Maker Studios spendendo 675 milioni di dollari. PewDiePie era il cliente più importante, cosa che gli aveva permesso di avanzare maggiori pretese, compresa quella dello scorso anno di costituire una sorta di joint-venture con Maker Studios, per avere più libertà e controllo sulle attività collaterali a quelle del suo canale YouTube, come la creazione di applicazioni, la produzione di video di altro tipo e la vendita di gadget e accessori sfruttando la fama del suo nome. In seguito all’inchiesta del Wall Street Journal e ad altre segnalazioni, ora Disney si è tirata indietro, lasciando PewDiePie alla ricerca di nuovi partner, salvo non decida di fare tutto da solo creando una nuova società.
Il primo video ad avere portato a molte polemiche nei confronti di PewDiePie era stato pubblicato l’11 gennaio scorso, con lo scopo di scoprire fin dove fossero disposti a spingersi gli utenti iscritti a Fiverr, un servizio online per trovare lavori part-time di vario tipo. PewDiePie aveva assunto due uomini affidandogli l’incarico di scrivere su un cartello “Morte a tutti gli ebrei” e farsi riprendere. Nello stesso video PewDiePie diceva “Non pensavo che lo avrebbero fatto veramente”, scusandosi e dicendo di essere scioccato dall’esito del suo esperimento. Non è però chiaro perché lo spezzone fosse stato ugualmente inserito nel video pubblicato a inizio gennaio (a parte per il motivo che si può intuire facilmente: perché faceva ridere).
PewDiePie aveva risposto alle critiche circa una settimana dopo la pubblicazione del video, dicendo che c’è una differenza «tra fare una battuta e dire esplicitamente “morte a tutti gli ebrei”». Nel video rimproverava media e giornali per avere dato la notizia in modo distorto, dando l’impressione che lui fosse favorevole al messaggio sul cartello e più in generale col fatto che «Hitler avesse ragione».
Considerati i numerosi commenti e articoli generati dalla risposta di PewDiePie, il Wall Street Journal aveva realizzato una breve indagine per vedere se messaggi simili a quello del cartello fossero stati diffusi in video precedenti sul canale. Il giornale ne ha trovati altri, compreso quello in cui si vedeva un uomo vestito da Gesù Cristo che diceva: “Hitler non ha fatto assolutamente nulla di male”. Un altro video dell’estate scorsa iniziava con l’immagine di una svastica e altri riferimenti al nazismo, intervallati con immagini di Donald Trump, all’epoca candidato alla presidenza degli Stati Uniti. A settembre aveva pubblicato un breve discorso di Hitler utilizzandolo per criticare alcuni cambiamenti nelle regole adottate da YouTube, mentre a ottobre aveva mostrato alcune svastiche disegnate dai suoi utenti. Altri riferimenti al nazismo erano stati pubblicati nei video successivi, ancora di recente a inizio febbraio.
Negli ultimi giorni il canale di PewDiePie ha rimosso alcuni dei video segnalati dal Wall Street Journal, mentre lui ne ha pubblicati di nuovi per spiegare la sua posizione e respingere le critiche ricevute. In uno di questi ha invitato tutti a ricordarsi che «viviamo nel 2017» e che è necessario «saper distinguere una battuta da ciò che davvero causa problemi». PewDiePie ha chiesto ai suoi iscritti: «Una battuta vale razzismo? Una cosa che dovrebbe essere considerata una battuta può essere vista come omofoba, antisemita e questo genere di cose? Le cose devono essere contestualizzate».
Mentre Disney ha deciso di interrompere il suo contratto, YouTube aveva inizialmente mantenuto una posizione più sfumata, rimuovendo le pubblicità solo dai video più discussi e controversi. Ma secondo le fonti consultate da The Verge, YouTube ha inoltre cancellato la seconda stagione di una serie con PewDiePie e trasmessa a pagamento sul suo servizio Red. Lo youtuber è stato anche rimosso da Google Preferred, il programma per la pubblicità che offre alcuni vantaggi economici nella raccolta dagli annunci rispetto alle normali condizioni offerte a tutti i proprietari di un canale YouTube. Questo non significa che il canale di PewDiePie sia stato cancellato, ma semplicemente che non potrà più usufruire di alcuni vantaggi nella raccolta pubblicitaria.